Ecco gli sciami di meteore principali per il mese di dicembre 2024 con indicazioni della loro visibilità e qualche curiosità.
Geminidi
Periodo di attività: dal 2 al 21 dicembre 2024. Massimo di attività 13-14 dicembre (Luna piena al 97%). ZHR ~120. Radiante: costellazione dei Gemelli (07h:33m +32.4°, qualche grado a nord/ovest della stella Castore). Velocità ~ 35 km/s.
Le Geminidi sono solitamente lo sciame meteorico più intenso dell’anno. Questo è l’unico sciame importante che offre una buona attività prima di mezzanotte, poiché la costellazione dei Gemelli è ben posizionata dalle 22:00 in poi. Le Geminidi sono spesso luminose e intensamente colorate. A causa della loro velocità medio-lenta, solitamente non si vedono scie persistenti. Queste meteore sono visibili anche nell’emisfero australe. La Luna quasi piena nel periodo del massimo di attività ridurrà purtroppo notevolmente il numero di meteore osservate. Se i cieli sono limpidi e trasparenti, è possibile comunque osservare molte meteore luminose guardando in una direzione con la Luna alle spalle.
Questo sciame è l’unico tra quelli finora conosciuti ad avere come progenitore un asteroide (3200 Phaethon), anziché una cometa.
Ursidi
Periodo di attività: dal 16 al 26 dicembre 2024. Massimo di attività 21-22 dicembre (Luna piena al 59%). ZHR ~10. Radiante: costellazione dell’Orsa Maggiore (14h:38m +75,4°). Velocità ~ 33 km/s.
Le Ursidi sono spesso trascurate perché raggiungono il picco appena prima di Natale e i tassi sono molto inferiori a quelli delle Gemindi. Gli osservatori vedranno normalmente 5-10 Ursidi all’ora nelle ore che precedono l’alba nel periodo di massima attività. Ci sono state occasionali “esplosioni”, quando i tassi hanno superato le 25 meteore all’ora. Queste esplosioni sembrano non correlate alle date del perielio della cometa 8P/Tuttle. Una Luna semi-illuminata (al 54% di illuminazione,) sarà presente nel cielo mattutino e oscurerà le meteore più deboli nella seconda parte della notte.
Oggetto progenitore: cometa 8P/Tuttle.
Nota: non tutte le meteore che vedrai nelle notti indicate fanno necessariamente parte delle Geminidi o delle Ursidi. Alcune potrebbero essere delle meteore sporadiche, altre potrebbero far parte di sciami più deboli.
Questa rubrica è a cura di Mario di Martino (associato INAF e membro del progetto PRISMA) e riporta i principali sciami di meteore del mese.
Gli sciami di meteore sono generati dall’intersezione di correnti di meteoroidi in orbita attorno al Sole con l’orbita della Terra. Queste correnti sono provocate dalla perdita nello spazio di polvere e detriti rocciosi da parte di comete e asteroidi e quando la Terra attraversa la corrente si verifica il fenomeno dello sciame di meteore. L’astronomo che capì per primo che fra sciami di meteore e comete c’era una stretta connessione fu Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1867, qualche anno dopo essere diventato direttore dell’Osservatorio astronomico di Brera (Milano).
Quando i meteoroidi, che hanno dimensioni dell’ordine di un chicco di riso o di un pisello, entrano nell’atmosfera terrestre a velocità di diverse decine di km/s ad una quota di circa 100 km generano una piccola nube di plasma ad alta temperatura che li vaporizza in circa un secondo. Solo i meteoroidi un po’ più grandi possono durare qualche secondo. Visto dal suolo il fenomeno si presenta come una scia luminosa che si muove rapidamente in cielo. La scia luminosa si chiama meteora, anche se popolarmente viene chiamata “stella cadente”, perché dà l’impressione che una stella si “stacchi” dalla sfera celeste e cada verso terra. In realtà è solo apparenza, infatti le stelle visibili a occhio nudo non cambiano di numero. In un anno sono visibili circa una decina di sciami maggiori, più una innumerevole quantità di sciami minori. L’intensità di uno sciame è espressa dallo ZHR il tasso orario zenitale, ovvero il numero di meteore visibili in un’ora in condizioni ideali (niente Luna, vista perfetta, assenza di ostacoli e senza inquinamento luminoso): maggiore lo ZHR più alto il numero di meteore che si potranno vedere. Lo ZHR può variare da un anno all’altro. Gli sciami prendono il nome dalla costellazione da cui sembrano provenire le meteore, questo punto è noto come radiante.
Il modo migliore per vedere le meteore è andare in un luogo buio lontano dalle luci artificiali, distendersi su una sedia a sdraio e usare i propri occhi per guardare in alto a circa 90° dalla posizione del radiante: è qua che si potranno vedere le meteore con le scie più lunghe perché viste di profilo. Verso il radiante le meteore tendono a essere più brevi, perché sono viste di scorcio. Naturalmente l’abbigliamento deve essere adeguato alla stagione.