Oggetto spaziale precipita in Kenya

Un oggetto metallico, presumibilmente proveniente dallo Spazio, è precipitato in un villaggio nell’est del Kenya, suscitando l’attenzione delle autorità locali, che stanno indagando per determinarne l’origine. Secondo quanto dichiarato mercoledì dal maggiore Aloyce Were, rappresentante dell’Agenzia spaziale del Kenya, l’oggetto parzialmente bruciato pesa circa 500 chilogrammi e si ritiene possa essere un frammento di razzo, probabilmente parte di uno stadio di separazione: in pratica un rifiuto spaziale.

“L’oggetto ha la forma di un anello metallico. È un componente di un veicolo spaziale, ma non c’è motivo di allarmarsi”, ha rassicurato Were, che è stato visto ispezionare accuratamente i detriti e discutere con la polizia.

Le autorità stanno ora valutando i danni nella zona e cercando di identificare il Paese di origine dell’oggetto. Were ha aggiunto che, una volta completata l’indagine, l’Agenzia spaziale del Kenya farà riferimento ai meccanismi legali previsti dal diritto internazionale, in particolare nell’ambito del Trattato sullo Spazio Extra-Atmosferico, per gestire la situazione.

L’incidente porta di nuovo alla ribalta il fatto che il Trattato sullo Spazio Extra-Atmosferico, firmato nel 1967, è ormai datato e non prevede misure concrete per affrontare la moderna crisi dei rifiuti spaziali. Sebbene stabilisca principi generali di responsabilità internazionale per i danni causati dagli oggetti spaziali, il trattato non fornisce linee guida efficaci per la prevenzione e gestione di tali situazioni.
In un contesto in cui le attività spaziali private stanno proliferando e la competizione tra le nazioni aumenta, diventa sempre più urgente affrontare il problema dei rifiuti spaziali, che attualmente comprendono oltre 40.000 oggetti con dimensioni superiori ai 10 cm e circa 130 milioni di frammenti più piccoli maggiori di 1 mm e aggiornare il quadro normativo internazionale.