Ecco gli sciami di meteore principali per il mese di gennaio 2025 con indicazioni della loro visibilità e qualche curiosità.
Quadrantidi
Periodo di attività: dal 26 dicembre 2024 al 16 gennaio 2025 (Luna crescente all’11%). ZHR ~110. Radiante: costellazione di Boote (15h: 20m +49.7°). Velocità: ~40 km/s). Oggetto progenitore: asteroide 2003 EH1, che potrebbe essere il nucleo della cometa estinta C/1490 Y1
Lo sciame meteorico delle Quadrantidi è la prima grande pioggia di meteore dell’anno e ha il potenziale per essere quella più intensa. Di solito però non si dimostra tale a causa della breve durata del massimo di attività (circa 6 ore), quando l’intensità potrebbe raggiungere le 110 meteore all’ora.
La media oraria che ci si può aspettare sotto cieli bui è comunque di circa 25 meteore all’ora. Queste meteore di solito non hanno scie lunghe e persistenti, ma spesso producono palle di fuoco luminose. A causa dell’elevata declinazione settentrionale (latitudine celeste), queste meteore non sono ben visibili dall’emisfero australe.
Le previsioni per il 2025 mostrano un picco intorno alle ore 17:45 UT del 3 gennaio, anche se l’orario può variare. In questa notte, la Luna sarà piena all’11%, tramonterà quindi presto la sera, lasciando cieli bui per quello che dovrebbe essere uno spettacolo eccellente. Le frequenze potrebbero essere piuttosto elevate se osservate sotto cieli limpidi e trasparenti. La Luna crescente tramonterà prima che il radiante raggiunga un’altitudine favorevole.
Le Quadrantidi durante le ore del massimo si mostrano mediamente brillanti, e non di rado appaiono dei bolidi colorati, mentre prima e dopo il massimo la componente debole è predominante. Le Quadrantidi sono uno degli sciami meteorici più intensi ma anche più brevi.
Tutti gli sciami meteorici prendono il nome dalla costellazione in cui è situato il loro punto radiante. Tuttavia, le Quadrantidi sembrano fare eccezione, perché il loro punto radiante è situato nella costellazione di Boote, accanto all’asterismo del Grande Carro.
Da dove proviene quindi questo nome? Il principale sciame meteorico di gennaio prende il nome da un’antica costellazione, ora in disuso, chiamata Quadrans Muralis. Questa costellazione fu definita dall’astronomo francese Jerome Lalande nel 1795. Insieme a poche altre costellazioni, la Quadrans Muralis fu rimossa dalla lista delle costellazioni moderne nel 1922.
Gran parte delle stelle che componevano la Quadrans Muralis confluì nella costellazione di Boote, ma, nonostante questo cambiamento, le Quadrantidi hanno conservato il loro nome originale.
Nota: non tutte le meteore che vedrai nelle notti indicate fanno necessariamente parte delle Quadrantidi. Alcune potrebbero essere delle meteore sporadiche, altre potrebbero far parte di sciami più deboli.
Questa rubrica è a cura di Mario di Martino (associato INAF e membro del progetto PRISMA) e riporta i principali sciami di meteore del mese.
Gli sciami di meteore sono generati dall’intersezione di correnti di meteoroidi in orbita attorno al Sole con l’orbita della Terra. Queste correnti sono provocate dalla perdita nello spazio di polvere e detriti rocciosi da parte di comete e asteroidi e quando la Terra attraversa la corrente si verifica il fenomeno dello sciame di meteore. L’astronomo che capì per primo che fra sciami di meteore e comete c’era una stretta connessione fu Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1867, qualche anno dopo essere diventato direttore dell’Osservatorio astronomico di Brera (Milano).
Quando i meteoroidi, che hanno dimensioni dell’ordine di un chicco di riso o di un pisello, entrano nell’atmosfera terrestre a velocità di diverse decine di km/s ad una quota di circa 100 km generano una piccola nube di plasma ad alta temperatura che li vaporizza in circa un secondo. Solo i meteoroidi un po’ più grandi possono durare qualche secondo. V
isto dal suolo il fenomeno si presenta come una scia luminosa che si muove rapidamente in cielo. La scia luminosa si chiama meteora, anche se popolarmente viene chiamata “stella cadente”, perché dà l’impressione che una stella si “stacchi” dalla sfera celeste e cada verso terra. In realtà è solo apparenza, infatti le stelle visibili a occhio nudo non cambiano di numero. In un anno sono visibili circa una decina di sciami maggiori, più una innumerevole quantità di sciami minori.
L’intensità di uno sciame è espressa dallo ZHR il tasso orario zenitale, ovvero il numero di meteore visibili in un’ora in condizioni ideali (niente Luna, vista perfetta, assenza di ostacoli e senza inquinamento luminoso): maggiore lo ZHR più alto il numero di meteore che si potranno vedere. Lo ZHR può variare da un anno all’altro. Gli sciami prendono il nome dalla costellazione da cui sembrano provenire le meteore, questo punto è noto come radiante.
Il modo migliore per vedere le meteore è andare in un luogo buio lontano dalle luci artificiali, distendersi su una sedia a sdraio e usare i propri occhi per guardare in alto a circa 90° dalla posizione del radiante: è qua che si potranno vedere le meteore con le scie più lunghe perché viste di profilo. Verso il radiante le meteore tendono a essere più brevi, perché sono viste di scorcio. Naturalmente l’abbigliamento deve essere adeguato alla stagione.