Notti di meteore – ottobre 2025

Pronti a puntare gli occhi al cielo? Ecco gli sciami di meteore principali per il mese di ottobre 2025 con indicazioni della loro visibilità e qualche curiosità.

Il mese di ottobre è un mese fantastico per gli sciami meteorici, con uno degli sciami più affidabili e popolari dell’anno: lo sciame meteorico delle Orionidi, ma ci sono anche altri sciami minori che contribuiscono all’attività.

Orionidi

Periodo di attività: dal 2 ottobre al 7 novembre. Picco: notte tra il 20 e il 21 ottobre 2025 (previsione migliore per l’osservazione prima dell’alba del 21 ottobre). La Luna nuova favorirà l’osservazione. Radiante: costellazione di Orione. ZHR: ~20. Velocità: ~66 km/s. Oggetto progenitore: cometa Halley (1P/Halley)

Caratteristiche: le meteore dello sciame delle Orionidi sono generate dalla cometa di Halley (1P/Halley). Si tratta di polveri e detriti lasciati da questa famosa cometa lungo la sua orbita attorno al Sole che interagiscono con l’atmosfera terrestre. Oltre alle Orionidi, la cometa di Halley produce anche la pioggia di meteore Eta Aquariidi, che raggiunge il picco il 5-6 maggio.

La velocità delle Orionidi è di circa 66 km/s, poco meno di 238.000 km/h. La loro frequenza può raggiungere le 20 meteore all’ora allo zenith (ZHR). Il punto radiante delle Orionidi si trova nella costellazione di Orione, a nord della brillante stella Betelgeuse.

Lo sciame meteorico delle veloci Orionidi talvolta può anche dare origine a dei bolidi, ossia meteore più luminose di ogni altra stella o pianeta nel cielo.

Guarda la mappa con la costellazione di Orione e il radiante delle Orionidi.

Draconidi

Le Draconidi sono una pioggia di meteore imprevedibile. Anche se di solito la loro intensità è piuttosto modesta, ha fatto storia per via di esplosioni spettacolari.

Periodo di attività: 6-10 ottobre. Picco: notte 8 ottobre 2025.  Luna piena il 7 ottobre (95,4%). Radiante: costellazione del Dragone.  ZHR: ~10. Velocità: ~20 km/s. Oggetto progenitore: cometa 21P/Giacobini-Zinner

Caratteristiche: il corpo progenitore dello sciame meteorico delle Draconidi è la Cometa 21P/Giacobini-Zinner e, come nel caso delle Orionidi, si tratta di polveri e detriti lasciati da questa cometa. Il radiante si trova nella costellazione del Dragone (vicino alla testa del Drago, sopra la Lira e Vega), bisogna guardare verso nord-ovest.
La velocità delle Draconidi è di circa 20 km/s pari a 72.000 km/h. Di solito la loro frequenza non supera le 10 meteore all’ora in condizioni di cielo buio, ma ci sono stati anni con tassi di 100-150 meteore in una sola ora.

A differenza di molti altri sciami, le Draconidi si osservano bene già in prima serata, perché il radiante (nella testa del Dragone) è alto al tramonto. Purtroppo la Luna piena renderà il cielo molto luminoso, riducendo drasticamente il numero di meteore visibili.

Guarda la mappa con la costellazione del Dragone e il radiante delle Draconidi.

 


Questa rubrica è a cura di Mario di Martino (associato INAF e membro del progetto PRISMA) e riporta i principali sciami di meteore del mese.

Gli sciami di meteore sono generati dall’intersezione di correnti di meteoroidi in orbita attorno al Sole con l’orbita della Terra. Queste correnti sono provocate dalla perdita nello spazio di polvere e detriti rocciosi da parte di comete e asteroidi e quando la Terra attraversa la corrente si verifica il fenomeno dello sciame di meteore. L’astronomo che capì per primo che fra sciami di meteore e comete c’era una stretta connessione fu Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1867, qualche anno dopo essere diventato direttore dell’Osservatorio astronomico di Brera (Milano).

Quando i meteoroidi, che hanno dimensioni dell’ordine di un chicco di riso o poco più, entrano nell’atmosfera terrestre a velocità di diverse decine di km/s ad una quota di circa 100 km generano una piccola nube di plasma ad alta temperatura che li vaporizza in circa un secondo. Solo i meteoroidi un po’ più grandi possono durare qualche secondo.

Visto dal suolo il fenomeno si presenta come una scia luminosa che si muove rapidamente in cielo. La scia luminosa si chiama meteora, anche se popolarmente viene chiamata “stella cadente”, perché dà l’impressione che una stella si “stacchi” dalla sfera celeste e cada verso terra. In realtà è solo apparenza, infatti le stelle visibili a occhio nudo non cambiano di numero. In un anno sono visibili circa una decina di sciami maggiori, più una innumerevole quantità di sciami minori.
L’intensità di uno sciame è espressa dallo ZHR (il tasso orario zenitale), ovvero il numero di meteore visibili in un’ora in condizioni ideali (niente Luna, vista perfetta, assenza di ostacoli e senza inquinamento luminoso): maggiore lo ZHR più alto il numero di meteore che si potranno vedere. Lo ZHR può variare da un anno all’altro. Gli sciami prendono il nome dalla costellazione da cui sembrano provenire le meteore, questo punto è noto come radiante.

Il modo migliore per vedere le meteore è andare in un luogo buio lontano dalle luci artificiali, distendersi su una sedia a sdraio e usare i propri occhi per guardare in alto a circa 90° dalla posizione del radiante: è qua che si potranno vedere le meteore con le scie più lunghe perché viste di profilo. Verso il radiante le meteore tendono a essere più brevi, perché sono viste di scorcio. Naturalmente l’abbigliamento deve essere adeguato alla stagione.