Aurore italiane ieri…e forse stanotte si replica

Nella notte tra l’11 e il 12 novembre, il cielo ha regalato un altro spettacolo straordinario: aurore polari visibili fino all’Italia, non solo dalle regioni alpine ma anche da gran parte della Penisola, spingendosi fino al Sud.

Guarda la foto  dei drappeggi aurorali scattata da Giorgia Hofer, intorno alle 4, a Lorenzago di Cadore (Belluno).

L’evento è legato all’arrivo sulla Terra della prima delle tre espulsioni di massa coronale (CME) attese nei prossimi giorni.
Questa prima CME ha colpito la magnetosfera terrestre con un orientamento del campo magnetico interplanetario (BZ) verso Sud, favorendo un intenso scambio di energia con il campo magnetico terrestre,  la condizione ideale per la formazione di aurore polari anche a latitudini insolitamente basse come abbiamo spiegato in un articolo precedente.

La tempesta geomagnetica severa (classe G4) si è verificata in anticipo rispetto alle previsioni dei modelli e continuerà a produrre effetti per molte ore.
Secondo le analisi della NOAA Space Weather Prediction Center, si attende ora l’arrivo di una seconda CME e di una terza,  quella associata al brillamento solare di classe X5.2 prodotto alle 11:04 (ora italiana) dell’11 novembre dalla regione attiva AR4274.
È il terzo brillamento di classe X generato da questa regione in soli tre giorni, e anche il più potente tra gli eventi recenti.

Nelle prossime ore e nella notte tra il 12 e il 13 novembre potrebbero verificarsi ulteriori disturbi geomagnetici e aurore ancora più intense,  in particolare dalle ore 21, secondo le previsioni attuali del modello Enlil della NASA e della NOAA , ma tutto dipende dalla persistenza della tempesta geomagnetica in corso che, come detto, si è innescata prima del previsto e dall’orientamento del campo magnetico trasportato dall’espulsione di massa coronale.