Lanciato il 9 ottobre dal Centro spaziale di Jiuquan, terrà la nostra stella sott‘occhio da un’orbita eliosincrona per almeno quattro anni, così da studiarne il comportamento e monitorarne le manifestazioni più estreme – brillamenti ed espulsioni coronali di massa – proprio durante il picco di massima attività, previsto per il 2024-2025. «Un perfetto complemento al coronografo Metis di Solar Orbiter», dice a Media Inaf Marco Romoli, dell’Università di Firenze
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