Giovedì 18 settembre la Stazione Radioastronomica di Medicina (BO) ha coordinato, sotto la supervisione di 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐏𝐮𝐩𝐢𝐥𝐥𝐨 , primo tecnologo a INAF – Istituto di Radioastronomia, osservazioni e-VLBI radar internazionali dell’asteroide 2025 FA22, un asteroide potenzialmente pericoloso di 170 metri che stava passando a soli 840.000 km dalla Terra (ossia poco più del doppio della distanza Terra–Luna). Alle osservazioni ha partecipato anche la 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐛𝐨𝐥𝐚 𝐆. 𝐆𝐫𝐮𝐞𝐟𝐟 𝐝𝐚 𝟑𝟐 𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢.
Lo scopo è misurare con altissima precisione la posizione e il movimento dell’asteroide, utilizzando onde radio alla frequenza di 7151 MHz inviate verso l’asteroide dal radiotelescopio di Madrid DSS-63 (70 m) , una delle antenne del Deep Space Network (DSN) della NASA.
Diversi radiotelescopi del continente europeo hanno agito invece come antenne riceventi gli echi radar riflessi dalla superficie dell’asteroide.
Si tratta di quelli della rete EVN + quelli dell’interferometro inglese e-MERLIN compatibili con la frequenza di trasmissione e sufficientemente sensibili: Effelsberg (100 m), Lovell (76 m), Yebes (40 m), Mark II (25m x 38m), la nostra parabola G. Grueff (32 m), Cambridge (32 m), Irbene RT-32 (32 m), Darnhall (25 m), Defford (25 m), Knockin (25 m), Pickmere (25 m), Irbene RT-16 (16 m).
La sessione osservativa è durata quasi sette ore, comprendendo circa due ore e mezza di trasmissione e un’ora e mezza di osservazione dell’asteroide. La trasmissione è stata resa possibile grazie al supporto del JPL–NASA. L’analisi dei dati raccolti è attualmente in corso.
Questi esperimenti permettono di affinare le tecniche di monitoraggio degli asteroidi che effettuano passaggi ravvicinati alla Terra e di studiarne le caratteristiche in dettaglio: un passo importante per la difesa planetaria, reso possibile da una rete di grandi radiotelescopi distribuiti in Europa.