Il nuovo libro di Patrizia Caraveo in cui l’autrice esplora le sfide ambientali emergenti nell’era dell’esplorazione spaziale. Ecco la nostra recensione.
Con Ecologia spaziale, Patrizia Caraveo offre un valido contributo a un dibattito sempre più urgente: come conciliare il progresso tecnologico con la sostenibilità ambientale.
Una sfida che non riguarda solo il nostro pianeta, ma anche lo spazio che lo circonda. Se da un lato i satelliti, oggi indispensabili per servizi come la comunicazione e la geolocalizzazione, svolgono un ruolo cruciale nel monitorare la salute del nostro pianeta, dall’altro l’aumento esponenziale di nuovi oggetti lanciati in orbita negli ultimi anni sta causando un impatto ambientale che non può più essere ignorato.
L’autrice affronta con rigore scientifico e chiarezza narrativa le problematiche legate alle attività spaziali, come l’inquinamento atmosferico, causato dai gas di scarico dei lanciatori e la vaporizzazione dei metalli che avviene durante i rientri, e il crescente accumulo di rifiuti spaziali.
Questi ultimi, costituiti da satelliti non più operativi o dai loro frammenti, rappresentano un serio rischio, sia per le collisioni con satelliti attivi sia per i rientri incontrollati verso la Terra. Particolarmente stimolanti sono, inoltre, le riflessioni sull’impatto delle mega-costellazioni satellitari, la cui proliferazione appare inarrestabile. Pur riconoscendo il valore di questi nuovi satelliti, l’autrice evidenzia il serio rischio di sovraffollamento orbitale che ne deriva.
Nella seconda parte, l’autrice accompagna il lettore in un viaggio attraverso le grandi conquiste spaziali su altri corpi celesti. Caraveo denuncia gli errori commessi in passato, quando le missioni spaziali, spesso guidate dalla fretta di affermare potere e supremazia – come accadde durante la Guerra Fredda – trascurarono l’impatto ambientale delle loro attività.
Guardando al futuro, al programma Artemis, che si propone di riportare l’uomo sulla Luna, e alle ambizioni di colonizzazione di Marte, l’autrice sottolinea come la sostenibilità non sia una scelta, ma una necessità. Le risorse disponibili nello spazio sono, infatti, estremamente limitate e richiedono una gestione oculata per garantire il successo delle future esplorazioni.
L’aspetto che più colpisce del libro è la sua capacità di rendere accessibili i temi riguardanti le attività umane nello spazio, guidando il lettore non esperto attraverso racconti accattivanti e spiegazioni approfondite con un linguaggio aperto a tutti.
L’autrice sfrutta infatti il racconto degli eventi passati e attuali per rendere il lettore più consapevole dello strettissimo legame tra la vita quotidiana e le attività spaziali.
Quello che, apparentemente, può sembrare un mondo lontano, gestito da una piccola comunità di scienziati e super potenze economiche, si rivela essere un qualcosa che possiamo quasi toccare con mano durante le attività di tutti i giorni.
Nel ripercorrere gli eventi passati (dalle prime missioni spaziali durante la Guerra Fredda, alle mega costellazioni di Elon Musk), Caraveo offre una visione costruttiva per il futuro, cercando di identificare le criticità e i punti fondamentali sui quali oggi possiamo concentrarci per rendere le attività spaziali sostenibili e proficue.
Tra queste, l’autrice evidenzia la necessità di giungere a una regolamentazione condivisa a livello globale e di rendere le future missioni ancora più sostenibili a livello ambientale, con l’utilizzo di materiali innovativi e l’esecuzione di operazioni orbitali che evitino gli sprechi.
Il libro invita quindi il lettore a riflettere sulle importanti questioni e sfide inerenti i temi della sostenibilità ambientale legata alle attività spaziali.
Il racconto dei principali eventi storici e l’analisi, critica e dettagliata, degli sforzi necessari per rendere sostenibile il settore, conferiscono all’opera di Caraveo un grande valore per chiunque desideri approcciarsi a queste tematiche, decisive per il futuro della nostra società.