I segreti della meteorite britannica Winchcombe

La meteorite Winchcombe, che nel 2021 si è schiantato su un vialetto nel Gloucestershire in Inghilterra, sta svelando informazioni a dir poco preziose. Risulta infatti composta essenzialmente da carbonio, composti organici e acqua extraterrestre.

Era febbraio del 2021 quando una palla di fuoco illuminò il cielo sopra la piccola cittadina Winchcombe, 4mila abitanti, situata a una settantina di chilometri dalla ben nota Oxford.

A poche di distanza dall’avvistamento, venne trovata una meteorite grazie alle segnalazioni dei cittadini e alle riprese video del bolide effettuate da 16 telecamere coordinate dalla UK Fireball Alliance (UKFAll).

La meteorite è stata oggetto di indagini a partire da pochi giorni dopo il recupero e recentemente sono stati pubblicati i risultati su Science Advances di uno studio in cui confluiscono i dati di cinque network che studiano le meteoriti nel Regno Unito e le competenze e i software della Western University in Canada.

Le analisi hanno permesso di determinare che l’oggetto Winchcombe è una condrite carbonacea contenente circa il 2% di carbonio e  l’11% di acqua extraterrestre, la maggior parte della quale è racchiusa in minerali formatisi durante le reazioni chimiche tra i fluidi e rocce sull’asteroide progenitore nelle prime fasi di formazione del Sistema Solare.

In particolare, i ricercatori sono stati in grado di misurare rapidamente il rapporto tra gli isotopi dell’idrogeno nelle molecole d’acqua, trovando una stretta somiglianza con la composizione dell’acqua terrestre.
Nella composizione della meteorite, sono stati inoltre rilevati amminoacidi extra-terrestri, molecole prebiotiche fondamentali per l’origine della vita.
Poiché la composizione della meteorite non è stata modificata significativamente dall’ambiente terrestre, questi risultati indicano che gli asteroidi carbonacei potrebbero aver svolto un ruolo chiave nel fornire gli ingredienti necessari per la formazione degli oceani e lo sviluppo della vita sulla Terra primitiva.

Per via della sua composizione carbonacea, la meteorite Winchcombe è molto fragile ed è insolito che sia sopravvissuta al volo atmosferico.
“Gli oggetti carbonacei costituiscono oltre il 30% degli asteroidi, ma solo il 2% delle meteoriti ritrovate. Sono talmente fragili che la maggior parte di esse si disintegra completamente nell’atmosfera – afferma Denis Vida dell’Istituto per l’esplorazione dello Spazio e della Terra alla Western University – Si tratta quindi  di un campione di asteroide simile a quelli che potremmo ottenere da missioni come Hayabusa-2 o Osirix-Rex, ma senza i costi di una missione spaziale”.

“Il rapido recupero ne fanno una delle meteoriti più incontaminate disponibili per l’analisi, offrendo agli scienziati un allettante sguardo indietro nel tempo fino alla composizione originaria del Sistema Solare 4,6 miliardi di anni fa”, ha dichiarato Ashley King autore dell’articolo.

Grazie alle osservazioni raccolte, gli scienziati hanno calcolato che l’oggetto proviene da un asteroide prossimo a Giove e che prima di arrivare a Terra ha viaggiato attorno al Sole per un milione di anni.
Un’altra caratteristica insolita, in quanto le orbite solari sono registrate in meno dello 0,1% delle meteoriti raccolte fino ad ora.

“Abbiamo sviluppato un nuovo metodo che ci permette di combinare osservazioni professionali e amatoriali, – aggiunge  Vida – i video del bolide raccolti dagli appassionati di astronomia, tra cui il Global Meteor Network di Western, hanno fatto una grande differenza”.

Campioni di Winchcombe sono ora esposti al pubblico presso il Museo di Storia Naturale della Contea dove ha impattato il suolo.

Guarda la fotografia della meteorite Whincombe