Questo weekend sarà il momento migliore per osservare lo sciame meteorico delle Orionidi.
Come tutti gli sciami meteorici regolari, le Orionidi si presentano puntualmente ogni anno nello stesso periodo: questo avviene quando la Terra, nella sua orbita annuale intorno al Sole, attraversa la scia di polveri e frammenti lasciata durante gli innumerevoli passaggi successivi dal corpo progenitore, generalmente una cometa ma in alcuni casi anche un asteroide.
Nel caso delle Orionidi, il corpo progenitore è stato individuato nella famosa cometa di Halley (1P/Halley), il cui ultimo passaggio ravvicinato alla Terra risale al 1986 e ogni 76 anni torna ad attraversare il Sistema Solare interno (prossimo passaggio nel 2061), arricchendo la scia di nuove polveri e nuovi frammenti, aumentando il numero di meteore negli anni successivi.
Anche lo sciame meteorico delle Eta Aquaridi è causato dai frammenti persi dalla cometa di Halley.
Le meteore associate allo sciame delle Orionidi sono visibili dall’inizio di ottobre alla prima settimana di novembre, con il picco generalmente intorno al 20 e 21 ottobre.
Sono così chiamate perché il loro radiante, ossia il punto della volta celesta dal quale, per effetto prospettico, sembrano irradiarsi quando attraversano l’atmosfera terrestre, si trova all’interno dei confini stabiliti per la costellazione di Orione.
Si tratta di uno sciame piuttosto brillante, caratterizzato da una velocità di ingresso in atmosfera dei frammenti intorno ai 66 km/s, tra i più veloci che conosciamo, e che esibiscono una colorazione tendente al verde (il colore di una meteora dipende da più fattori, tra cui la composizione chimica dei frammento da cui è generata e la velocità con cui attraversa l’atmosfera terrestre).
Le Orionidi fotografate nei cieli della Mongolia. APOD NASA 2018. Crediti Yin Hao