Recentemente la NASA ha perso i contatti con due suoi satelliti, e se non verranno ripristinati, le navicelle entreranno a far parte della moltitudine di rifiuti spaziali.
Il primo evento è avvenuto il 25 novembre con la navicella Ionospheric Connection Explorer (ICON), lanciata da Cape Canaveral nel 2019 per studiare gli effetti del clima terrestre e delle influenze solari sulla ionosfera terrestre a un’altezza di circa 560 km.
Il satellite, dotato di un timer che ripristina automaticamente il sistema nel caso si perda contatto per otto giorni consecutivi, ha già subito un primo riavvio (senza successo) lo scorso 5 dicembre.
Il team della missione sta tuttora cercando di stabilire una connessione ma intanto, grazie alla collaborazione con la Space Surveillance Network (Rete di Sorveglianza Spaziale) del Dipartimento della Difesa statunitense, è stato possibile verificare l’integrità di ICON.
La perdita del segnale è probabilmente dovuta a dei problemi riguardanti i sistemi di comunicazione radio.
A pochi giorni da questa perdita di contatto, la NASA ha affermato ufficialmente di aver perso le tracce di un altro satellite.
Si tratta di FM06, uno dei velivoli della missione Cyclone Global Navigation Satellite System (CYGNSS), una costellazione di otto piccoli satelliti lanciata nel 2016 che studia i venti oceanici che si formano durante cicloni tropicali, tifoni e uragani allo scopo di migliorare la previsione e il monitoraggio di questi eventi.
CYGNSS utilizza esclusivamente il sistema di posizionamento globale statunitense.
L’ultimo segnale ricevuto risale al 26 novembre scorso.
Gli altri sette satelliti continuano a funzionare regolarmente e raccolgono informazioni circa l’anomalia di FM06. Se non si riuscisse a ristabilire il contatto, la missione riuscirebbe comunque a completare i suoi obiettivi scientifici, anche se con una ridotta copertura spaziale di CYGNSS.
Nonostante la tempistica ravvicinata dei due incidenti, non ci sono prove che vi sia un collegamento tra i due.
Se i contatti non saranno ripristinati, le navicelle ICON e FM06 entreranno a far parte della moltitudine di rifiuti spaziali.
Guarda la rappresentazione artistica di ICON. Crediti Maria Estacion, U.S. Navy