Le manovre evasive in orbita aumentano i rischi di successive collisioni

Il problema dei rifiuti spaziali rende sempre più importante la capacità di compiere manovre evasive ( di”collision avoidance”) per evitare le collisioni tra oggetti in orbita. Tuttavia, a causa della difficoltà di mantenere un tracciamento preciso sugli spostamenti eseguiti, ognuna di queste manovre può aumentare il rischio di collisioni successive.

In una intervista al sito Space.com il responsabile scientifico di COMSPOC (Commercial Space Operation Center) Dan Oltrogge ha spiegato che le analisi della compagnia hanno mostrato come dopo ogni manovra evasiva orbitale, i gestori del settore e i controlli del traffico in orbita spesso riescono ad avere solo un’idea approssimativa della posizione finale degli oggetti. Gli attuali metodi di controllo e gestione del traffico spaziale faticano a stare al passo con l’aumento esponenziale del numero dei satelliti in orbita e della presenza di rifiuti spaziali.

La differenza tra la posizione prevista di un satellite in seguito ad una manovra evasiva e la sua reale posizione una volta che la manovra è stata effettivamente eseguita può essere anche di 40 chilometri: finché la nuova orbita non è tracciata con precisione con diversi giorni di comunicazioni e osservazioni, le previsioni di possibili collisioni successive possono non essere accurate anche per diversi giorni dopo la manovra. “È difficile fare una pianificazione, decidere cosa fare, e intraprendere azioni quando si hanno errori così grandi,” ha aggiunto Oltrogge.

Oggi i satelliti operativi sono 8.800 e il controllo del traffico spaziale segue circa 35.000 rifiuti spaziali con dimensioni superiori ai 10 centimetri, mentre milioni di altri frammenti sono troppo piccoli per essere rilevati. La sola SpaceX possiede più di 5.000 satelliti, e nella prima metà del 2023 ha dovuto eseguire circa 25.000 manovre evasive per evitare collisioni. SpaceX: le proiezioni della compagnia sono di mettere in orbita fino a 12.000 satelliti di prima generazione e di arrivare a 40.000 con quelle successive; altre compagnie, americane e di ulteriori nazioni, hanno ambizioni paragonabili.

Non è difficile quindi immaginare come un controllo del traffico spaziale più ampio, più accurato, e più capillare sia necessario per evitare che i rischi di collisione aumentino dopo ogni manovra evasiva in orbita, e come una migliore comunicazione e migliori algoritmi di previsione siano l’unico modo di ottenerla nel prossimo futuro.