Ecco gli sciami di meteore principali per il mese di novembre 2024 con indicazioni della loro visibilità e qualche curiosità.
Tauridi
massimo 4-5 nov (componente sud); 11-12 nov (componente nord), ZHR=5. Radiante: costellazione del Toro. V=28-30 km/s.
Lo sciame delle Tauridi è piuttosto debole, disperso ed è formato da due sciami separati: la componente sud e quella nord. Le Tauridi meridionali hanno come corpo di origine la cometa 2P/Encke, mentre le Tauridi settentrionali hanno come progenitore l’asteroide 2004 TG10, probabilmente un frammento maggiore della Encke visto che hanno elementi orbitali molto simili.
In realtà le cose sono ancora più complesse: la corrente delle Tauridi interseca l’orbita terrestre in due punti, infatti esiste anche lo sciame diurno delle Beta Tauridi osservabile solo per mezzo di tecniche radar o radio grazie alle scie di plasma che generano i meteoroidi durante la caduta nell’atmosfera. Il massimo di questo sciame diurno cade attorno al 28-29 giugno, per questo negli anni 70 del secolo scorso si era ipotizzato che il corpo cosmico della catastrofe di Tunguska potesse provenire da questo sciame ossia che fosse un frammento della cometa di Encke. In realtà, come ha dimostrato Sekanina già nel 1998, se dalle possibili traiettorie osservate al suolo per il Tunguska Cosmic Body si passa alle orbite eliocentriche si vede come gli elementi orbitali della Encke siano molto diversi dalle possibili orbite associabili al corpo di Tunguska.
Nel 2024, i giorni del massimo della componente sud saranno il 4 e 5 novembre, la Luna sarà appena uscita dalla congiunzione con il Sole e non disturberà con la sua luce. Inoltre la costellazione del Toro sarà visibile già in prima serata alta sull’orizzonte est e non c’è bisogno di aspettare per osservare la componente sud delle Tauridi. Invece, per la componente nord, con il massimo l’11-12 novembre, la Luna sarà quasi piena e arrecherà un po’ di disturbo.
Leonidi
massimo 17-18 nov, ZHR=100. Radiante: costellazione del Leone. V=70 km/s.
Lo sciame delle Leonidi è attivo dal 3 novembre 2024 al 2 dicembre 2024
Questo sciame é associato alla cometa periodica di tipo Halley 55P/Tempel-Tuttle (scoperta nel 1865) con un periodo orbitale di circa 33 anni. Le Leonidi sono note soprattutto per aver prodotto tempeste di meteore nel 1833, 1866, 1966, 1999 e 2001. Questi aumenti dello ZHR si verificano quando la cometa genitore passa in prossimità del perielio, ma non è detto che ad ogni passaggio al perielio si verifichi una tempesta di meteore, perché dipende da quanto è densa la corrente di meteoroidi che interseca l’orbita terrestre. In ogni caso, in condizioni ideali ci si può aspettare di vedere circa 100 meteore all’ora.
Nel 2024 il periodo di massima intensità delle Leonidi cade qualche giorno dopo la Luna piena. Considerato che, per l’Italia, la costellazione del Leone sorge attorno alle 22:30 UTC ossia dopo la Luna, ecco che la luce del nostro satellite darà fastidio cancellando le meteore più deboli.
Questa rubrica è a cura di Albino Carbognani e riporta i principali sciami di meteore del mese.
Gli sciami di meteore sono generati dall’intersezione di correnti di meteoroidi in orbita attorno al Sole con l’orbita della Terra. Queste correnti sono provocate dalla perdita nello spazio di polvere e detriti rocciosi da parte di comete e asteroidi e quando la Terra attraversa la corrente si verifica il fenomeno dello sciame di meteore. L’astronomo che capì per primo che fra sciami di meteore e comete c’era una stretta connessione fu Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1867, qualche anno dopo essere diventato direttore dell’Osservatorio astronomico di Brera (Milano).
Quando i meteoroidi, che hanno dimensioni dell’ordine di un chicco di riso o di un pisello, entrano nell’atmosfera terrestre a velocità di diverse decine di km/s ad una quota di circa 100 km generano una piccola nube di plasma ad alta temperatura che li vaporizza in circa un secondo. Solo i meteoroidi un po’ più grandi possono durare qualche secondo. Visto dal suolo il fenomeno si presenta come una scia luminosa che si muove rapidamente in cielo. La scia luminosa si chiama meteora, anche se popolarmente viene chiamata “stella cadente”, perché dà l’impressione che una stella si “stacchi” dalla sfera celeste e cada verso terra. In realtà è solo apparenza, infatti le stelle visibili a occhio nudo non cambiano di numero. In un anno sono visibili circa una decina di sciami maggiori, più una innumerevole quantità di sciami minori. L’intensità di uno sciame è espressa dallo ZHR il tasso orario zenitale, ovvero il numero di meteore visibili in un’ora in condizioni ideali (niente Luna, vista perfetta, assenza di ostacoli e senza inquinamento luminoso): maggiore lo ZHR più alto il numero di meteore che si potranno vedere. Lo ZHR può variare da un anno all’altro. Gli sciami prendono il nome dalla costellazione da cui sembrano provenire le meteore, questo punto è noto come radiante.
Il modo migliore per vedere le meteore è andare in un luogo buio lontano dalle luci artificiali, distendersi su una sedia a sdraio e usare i propri occhi per guardare in alto a circa 90° dalla posizione del radiante: è qua che si potranno vedere le meteore con le scie più lunghe perché viste di profilo. Verso il radiante le meteore tendono a essere più brevi, perché sono viste di scorcio. Naturalmente l’abbigliamento deve essere adeguato alla stagione.