Pronti a puntare gli occhi al cielo? Ecco gli sciami di meteore principali del mese con indicazioni della loro visibilità e qualche curiosità.
Il mese di novembre è un mese fantastico per gli sciami meteorici, con uno dei più affidabili e popolari dell’anno. L’evento principale è lo sciame meteorico delle Leonidi, ma ci sono anche altri sciami minori che contribuiscono all’attività, in particolare quello delle Monocerotidi.
Leonidi
Periodo di attività: dal 6 al 30 novembre.
Picco di attività: notte tra il 17 e il 18 novembre 2025. La Luna nuova favorirà l’osservazione di queste meteore. Si prevede che la pioggia di meteore raggiunga il tasso più alto intorno alle 4:00 UT del 17 novembre.
Caratteristiche: Il corpo progenitore delle meteore appartenenti allo sciame delle Leonidi è la cometa periodica (periodo di rivoluzione attorno al Sole si 33,318 anni) 55P/Tempel-Tuttle.
La velocità delle Leonidi è di circa 71 km/s, oltre 255.000 km/h. Durante il periodo di massimo si stima che le Leonidi produrranno fino a 15-20 meteore all’ora allo zenith (ZHR). Il punto radiante delle Leonidi si trova nella costellazione del Leone.
Le meteore di questo sciame lasciano una lunga scia verde-blu e i suoi strascichi di vapore possono permanere nel cielo, sotto forma di estesi anelli di fumo per diversi minuti.
Nel novembre del 1833, le Leonidi hanno prodotto la prima grande tempesta di meteore dei tempi moderni, il tasso di meteore osservate raggiunse le 100.000 all’ora! Una vera propria tempesta.
Monocerotidi:
Le Monocerotidi sono una pioggia di meteore irregolare e di intensità variabile.
Periodo di attività: 15-25 novembre. Picco: 21 o 22 novembre, Anche in questo caso la Luna nuova favorirà l’osservazione di queste meteore.
Caratteristiche: il corpo progenitore è sconosciuto. La velocità delle Monocerotidi è di circa 65 km/s, 234.000 km/h. Normalmente lo sciame è caratterizzato da un basso tasso orario (ZHR) ma occasionalmente produce tempeste meteoriche intense che durano meno di un’ora: tali esplosioni sono state osservate nel 1925, 1935, 1985 e 1995.
Le tempeste del 1925 e del 1935 hanno entrambe raggiunto livelli superiori a 1.000 ZHR!
Questa rubrica è a cura di Mario di Martino (associato INAF e membro del progetto PRISMA) e riporta i principali sciami di meteore del mese.
Gli sciami di meteore sono generati dall’intersezione di correnti di meteoroidi in orbita attorno al Sole con l’orbita della Terra. Queste correnti sono provocate dalla perdita nello spazio di polvere e detriti rocciosi da parte di comete e asteroidi e quando la Terra attraversa la corrente si verifica il fenomeno dello sciame di meteore. L’astronomo che capì per primo che fra sciami di meteore e comete c’era una stretta connessione fu Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1867, qualche anno dopo essere diventato direttore dell’Osservatorio astronomico di Brera (Milano).
Quando i meteoroidi, che hanno dimensioni dell’ordine di un chicco di riso o poco più, entrano nell’atmosfera terrestre a velocità di diverse decine di km/s ad una quota di circa 100 km generano una piccola nube di plasma ad alta temperatura che li vaporizza in circa un secondo. Solo i meteoroidi un po’ più grandi possono durare qualche secondo.
Visto dal suolo il fenomeno si presenta come una scia luminosa che si muove rapidamente in cielo. La scia luminosa si chiama meteora, anche se popolarmente viene chiamata “stella cadente”, perché dà l’impressione che una stella si “stacchi” dalla sfera celeste e cada verso terra. In realtà è solo apparenza, infatti le stelle visibili a occhio nudo non cambiano di numero. In un anno sono visibili circa una decina di sciami maggiori, più una innumerevole quantità di sciami minori.
L’intensità di uno sciame è espressa dallo ZHR (il tasso orario zenitale), ovvero il numero di meteore visibili in un’ora in condizioni ideali (niente Luna, vista perfetta, assenza di ostacoli e senza inquinamento luminoso): maggiore lo ZHR più alto il numero di meteore che si potranno vedere. Lo ZHR può variare da un anno all’altro. Gli sciami prendono il nome dalla costellazione da cui sembrano provenire le meteore, questo punto è noto come radiante.
Il modo migliore per vedere le meteore è andare in un luogo buio lontano dalle luci artificiali, distendersi su una sedia a sdraio e usare i propri occhi per guardare in alto a circa 90° dalla posizione del radiante: è qua che si potranno vedere le meteore con le scie più lunghe perché viste di profilo. Verso il radiante le meteore tendono a essere più brevi, perché sono viste di scorcio. Naturalmente l’abbigliamento deve essere adeguato alla stagione.