È stato pubblicato oggi su Science uno studio che presenta un nuovo metodo per prevedere i brillamenti solari. Il modello è stato testato con i dati del Solar Dynamics Observatory della Nasa dal 2008 al 2019, e ha identificato la presenza, l’ubicazione e le dimensioni della maggior parte dei brillamenti avvenuti, con un anticipo fino a 20 ore. Con il commento di Mauro Messerotti dell’Inaf.
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