Esaminando minuscoli frammenti dell’asteroide Ryugu, gli scienziati hanno potuto fare luce sul processo di formazione dell’asteroide.
I ricercatori dell’Advanced Photon Source (APS), gestita dall’Argonne National Laboratory negli Stati Uniti, hanno contribuito a uno studio internazionale su piccoli frammenti prelevati dall’asteroide potenzialmente pericoloso (162173) Ryugu, raccolti dalla missione Hayabusa 2 dell’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), utilizzando la spettroscopia Mössbauer.
I frammenti sono molto piccoli, avendo un diametro che va da 400 micron a un millimetro, tuttavia il fascio di raggi X utilizzato dallo spettroscopia Mössbauer può essere impiegato fino alle dimensioni di 4 micron, consentendo diverse letture da ciascun granello.
Il team suggerisce che, più di 4 miliardi di anni fa, Ryugu ha iniziato la sua vita nel Sistema Solare esterno come parte di un asteroide più grande. Da quando si è staccato dal suo progenitore, Ryugu si è lentamente fatto strada verso la sua orbita attuale, di tipo Apollo, ovvero che interseca quella terrestre ma che si trova per lo più a una distanza maggiore dal Sole della Terra.
Guarda l’immagine al microscopio di uno dei piccoli frammenti dell’asteroide Ryugu. Crediti APS
La spettroscopia Mössbauer è straordinariamente precisa nel determinare la valenza e il tipo di legame chimico del ferro, rendendola utile per analizzare minerali e materiali extraterrestri. Nello studio di Ryugu questa tecnica ha permesso ai ricercatori di identificare grandi concentrazione pirrotite, un solfuro di ferro, insolito per gli asteroidi con orbite prossime a quella terrestre alla Terra, e di ricostruire il processo di formazione dell’asteroide.
La pirrotite infatti si forma in ambienti a basse temperature, suggerendo che l’asteroide progenitore di Ryugu si sia probabilmente formato in una regione ricca di ghiaccio e con condizioni particolari, prima di migrare verso la sua orbita attuale.
Data la struttura porosa e a grana fine di ogni frammento, gli scienziati hanno determinato inoltre che l’asteroide un tempo doveva in effetti essere costituito in gran parte da ghiaccio, ma i cambiamenti di temperatura nel corso di milioni di anni ne hanno modificato la composizione.
Questi risultati offrono una finestra unica sui primi momenti di formazione del Sistema Solare e sul ruolo che oggetti come Ryugu possono aver avuto nel portare elementi essenziali – come acqua e materiali organici – verso l’interno, contribuendo allo sviluppo dei pianeti e, forse, della vita stessa.