Il mese di agosto è ricco di sciami meteorici da osservare in diverse zone del cielo, soprattutto lungo l’eclittica tra le costellazioni dell’Aquila e dell’Acquario. I radianti di diversi sciami osservabili in agosto sono abbastanza vicini tra loro, rendendo a volte difficile distinguere da quale sciame arrivino le meteore.
Quest’anno le notti della prima parte e degli ultimi giorni del mese saranno favorevoli per osservare meteore, dato che la Luna sarà piena il 19 agosto.
Sarà pertanto un anno favorevole per vedere lo sciame meteorico più famoso del periodo, le Perseidi. Esse hanno il radiante visibile per tutta la notte nella costellazione del Perseo e sono note anche come Lacrime di San Lorenzo poiché un paio di secoli fa il loro picco cadeva nella notte del 10 agosto, giorno in cui si celebra il santo.
Le Perseidi sono visibili dal 15 luglio scorso e rimarranno osservabili fino al 24 agosto. Il loro massimo sarà tuttavia non il 10 agosto, bensì il 12 a causa della precessione degli equinozi. Il picco sarà nelle ore diurne del 12 agosto, per cui non lo si potrà osservare se non nel dominio radio.
Ciò nonostante, la notte tra 11 e 12 agosto e la successiva saranno favorevoli a una osservazione da cieli bui e sereni di alcune decine di meteore all’ora, in quanto la frequenza prevista raggiungerà un massimo di attività di oltre 100 meteore all’ora allo zenith (Zenithal Hourly Rate, ZHR). Cercate pertanto luoghi privi di inquinamento luminoso per godere appieno dello spettacolo.
Lo sciame meteorico delle Perseidi è generato dai meteoroidi della cometa periodica 109P/Swift-Tuttle che vaporizzano nell’atmosfera terrestre a seguito del fenomeno di ablazione, generando meteore da più di 1200 anni. Tali meteore appaiono per la maggior parte di colore giallo, mentre le più luminose risultano di colore blu.
La diversa frequenza delle Perseidi nel corso delle settimane in cui sono visibili è legata al percorso orbitale della Terra, che intercetta dapprima la parte più marginale e meno densa di questo insieme di meteoroidi, per poi attraversare le parti più dense dello sciame, causando un gran numero di impatti di meteoroidi con l’atmosfera che aumentano la frequenza delle meteore per alcune notti. Successivamente la Terra uscirà dalla zona più densa dello sciame e le meteore si diraderanno.
Il legame tra la cometa 109P/Swift-Tuttle, che ha un periodo orbitale di circa 133 anni, e lo sciame meteorico delle Perseidi fu dimostrato nel 1866 dall’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli in una serie di lettere scambiate con l’astronomo gesuita Padre Angelo Secchi.
Nel caso non riusciate a vedere le Perseidi, potete simularle nel vostro ambiente con l’app in realtà aumentata di Sorvegliati Spaziali, scaricabile qui.