Di nuovo aurore mozzafiato sopra l’Italia

Dopo giorni di intensa attività geomagnetica, una tempesta solare estrema ha acceso il cielo italiano con aurore boreali spettacolari. Da confermare gli archi SAR

Notte tra il 10 e 11 ottobre 2024. È tornata l’aurora sopra i cieli italiani.
Il colpo di grazia, a un campo geomagnetico già perturbato a livelli via via crescenti da due giorni, è stato l’arrivo alle ore 17:15 del giorno 10 ottobre 2024 di un’eiezione di massa coronale emessa dal Sole a seguito del brillamento potente (classe X1.8) prodotto dalla regione attiva 3848  due giorni prima.

Nelle ore precedenti, lo Space Weather Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) ha indetto una conferenza stampa in cui ha avvisato della probabilità di una tempesta geomagnetica grave (classe G4).

Già da due giorni, il campo geomagnetico era perturbato da una tempesta geomagnetica che è cresciuta progressivamente di potenza (dalla classe G1 alla G2 ,fino alla G3) a causa dell’arrivo di precedenti eiezioni di massa coronale.

A seguito dell’impatto dell’ultima eiezione solare, la tempesta solare ha superato le aspettative, e nella notte tra il 10 e 11 ottobre è diventa estrema (classe G5), come avvenuto l’11 maggio scorso, per poi degradare e stabilizzarsi  (classe G4) per molte ore del giorno successivo.

Molti gli avvistamenti di aurore nei cieli italiani, dalle Alpi fino al Sud Italia.
L’aurora ha assunto una colorazione rossastra visibile a occhio nudo da molte località ed è stata caratterizzata da evoluzione rapide nella sua morfologia e da drappeggi e pilastri di luce. Da zone del nord Italia sono state apprezzate anche le componenti verdi.

L’intensità ha oscillato. Le prime aurore sono state viste intorno alle 20 della sera del 10 ottobre. Nell’ora successiva hanno perso potenza per poi re-intensificarsi con un picco imponente alle ore 22:50 della stessa notte, seguito da un secondo picco verso l’1:30 di notte.

Perché queste variazioni di luminosità aurorale?
La fisica che soggiace all’andamento dell’intensità delle luci aurorali è complessa ed è dovuta alle interazioni tra il vento solare e il campo magnetico terrestre. Variazioni nella velocità, densità e intensità del campo magnetico del vento solare stesso, comportano variazioni nella luminosità dell’aurora.

Inoltre, il campo magnetico terrestre e quello del vento solare possono occasionalmente allinearsi in una maniera che accelera le particelle solari verso l’atmosfera terrestre, innescando un’intensificazione dell’aurora.

Infine, i drappeggi e i pilastri di luce che sono stati osservati sono dovuti al rilascio improvviso di energia immagazzinata nella magnetosfera terrestre.

Aurora o SAR?
Infine, non è da escludere la formazione anche di un arco SAR (Stable Red Auroral).

Gli archi SAR sono molto più stabili e lenti rispetto alle aurore dinamiche, spesso durano diverse ore e sono meno soggetti a variazioni improvvise. Un arco SAR appare come un arco uniforme, piuttosto che in forme ondulate o drappeggiate come nelle aurore dinamiche.  Inoltre si forma a quote più elevate rispetto alle aurore “normali”, solitamente tra 400 e 700 km. Le aurore tipiche si verificano invece a quote sotto i 300 km.

Gli archi SAR si verificano tipicamente durante periodi di recupero geomagnetico, spesso dopo che le tempeste geomagnetiche si sono attenuate, quando i valori dell’indice Kp si abbassano intorno a valori di 2 o 3.

Tuttavia, non è possibile asserire la sua presenza tramite la semplice osservazione.
Come abbiamo spiegato più volte, la sua presenza può essere confermata solo dall’analisi delle particelle emittenti la luce aurorale (i.e. spettro di emissione, e in particolare attorno alla lunghezza d’onda di 630 nm, temperatura e energia delle particelle emittenti).

Se un arco SAR fosse stato presente, rappresenterebbe una componente aggiuntiva rispetto a quella principale, che senza dubbio è stata un’aurora, caratterizzata dai suoi drappeggi e dalle rapide evoluzioni dinamiche.

E lo zampino dietro, è sempre l’intensa attività solare che si sta avviando verso il massimo del Ciclo Solare attuale.

Guarda l’aurora osservata dal Gargano la sera del 10 ottobre. Crediti N.Micale.