Ogni giorno, fino a 50 meteore sopravvivono alla discesa infuocata attraverso l’atmosfera terrestre e raggiungono la superficie producendo meteoriti. Ricercatori e collezionisti hanno recuperato più di 50.000 di queste rocce, che sono apprezzate in parte per il mistero della loro provenienza.
Ora, i ricercatori hanno eliminato parte del mistero. Hanno ricondotto la maggior parte delle meteoriti a soli tre eventi di frammentazione nel Sistema Solare che hanno formato famiglie di asteroidi nella fascia tra Marte e Giove, oltre a innumerevoli frammenti più piccoli che a volte raggiungono la Terra.
Finora, si conosceva una fonte solo per il 6% dei meteoriti; ora, più del 70% ha un’origine nota secondo la Charles University che ha guidato uno dei tre studi correlati pubblicati di recente su Nature e Astronomy & Astrophysics.
Sulla base dell’aspetto e della composizione chimica delle meteoriti, gli scienziati possono classificarle in famiglie i cui membri presumibilmente si sono staccati dallo stesso corpo più grande. Ma solo alcuni di questi gruppi di meteoriti sono stati definitivamente collegati a una fonte: quelli provenienti dalla Luna, da Marte e dall’asteroide Vesta.
La stragrande maggioranza delle meteoriti rimanenti sono rocce con una composizione pietrosa grigio opaco sono chiamate condriti ordinarie (e che nel mondo dei collezionisti possono essere trovate relativamente a buon mercato) ma finora non era chiaro quali corpi le avessero generate.
I nuovi studi si basano su una nuova modellizzazione di come i frammenti di un corpo planetario si allontanano dopo una collisione, spinti dalle interazioni gravitazionali dei pianeti e dalla radiazione infrarossa emessa dalle parti rocciose riscaldate dal Sole.
Nei modelli, gli asteroidi più piccoli perdono rapidamente frammenti in grado di raggiungere la Terra, a differenza degli asteroidi più grandi. I ricercatori hanno quindi rivolto i loro telescopi alle famiglie che hanno ancora un’abbondanza di piccoli asteroidi.
La maggior parte delle meteoriti rocciose sono divise in due categorie (etichettate come H – high e L -low) per abbondanze alte e basse di ferro. Molte meteoriti H contengono traccianti geochimici che suggeriscono che sono stati esposti per la prima volta ai raggi cosmici circa 5-8 milioni di anni fa, presumibilmente quando il loro corpo progenitore si è frantumato.
Per trovare la loro fonte, il team ha esaminato piccole famiglie di asteroidi e ne ha stimato l’età. Per due gruppi candidati, entrambi nella famiglia Koronis, tali età concordano con le età geochimiche dei meteoriti H.
Un simile processo dovrebbe essere accaduto per le meteoriti L. Da un altro studio risulta che una serie di meteoriti L ha improvvisamente iniziato a bombardare la Terra 466 milioni di anni fa e un orologio geochimico, basato sul decadimento del potassio in argon nelle meteoriti L, indica anche che la collisione originale che ha creato la famiglia si è verificata in quel periodo.
La datazione dei raggi cosmici di molte meteoriti L suggerisce anche una seconda frammentazione più recente, avvenuta solo 40 milioni di anni fa. Entrambi i gruppi di meteoriti probabilmente provengono da una famiglia di asteroidi chiamata Massalia che hanno una composizione corrispondente a quella delle condriti L.
In effetti, modellando Massalia, i ricercatori hanno stimato un’età di 466 milioni di anni per la famiglia e scoperto un’altra importante fascia di frammenti e polvere perfettamente allineata con Massalia e coerente con una collisione di 40 milioni di anni fa nella famiglia e con le più recenti cadute di meteoriti L.
Infine, i ricercatori si sono rivolti alle condriti carbonacee.
Queste meteoriti ricche di carbonio rappresentano meno del 5% delle meteoriti sulla Terra, ma gli asteroidi ricchi di carbonio, che sono i loro presunti progenitori, costituiscono metà della massa della fascia degli asteroidi.
Il team riferisce che solo una famiglia carbonacea ha ancora abbastanza piccoli asteroidi da essere una fonte plausibile per la maggior parte di queste rocce: la famiglia Veritas, vecchia di 8 milioni di anni, che sta perdendo rocce delle dimensioni di un metro, abbastanza grandi da sopravvivere al passaggio attraverso l’atmosfera terrestre e cadere come meteoriti. E come con Massalia e Koronis, si allinea con una fascia di polvere.
La famiglia Veritas dovrebbe però produrre molte più meteoriti carbonacee di quante ne raggiungano effettivamente il suolo. I ricercatori ipotizzano che i loro frammenti, più fragili di quelli degli asteroidi rocciosi, e in particolare quelli più piccoli tendano a vaporizzare nell’atmosfera e a fornire la polvere meteoritica che viene sparsa in piccole quantità in tutto il mondo ogni giorno.
Fonte: nature.com