La scienziata senior del Planetary Science Institute, Eva Lilly, ha guidato uno studio che ha rivelato che incontri ravvicinati con Giove o Saturno possono “accendere” gli asteroidi Centauri, portandoli cioè a sviluppare attività simile a quella delle comete. Questa scoperta risolve il mistero del perché alcuni Centauri mostrino attività cometaria mentre altri no.
I Centauri sono simili agli asteroidi per dimensioni ma alle comete per composizione chimica. Sono corpi ghiacciati che orbitano tra Giove e Nettuno.
Utilizzando modellazioni termiche e analizzando la storia dinamica dei Centauri, il team ha identificato un fenomeno chiamato “a jump” (un salto): un improvviso cambiamento orbitale, indotto da un passaggio ravvicinato con Giove o Saturno che, posizionando i Centauri su orbite dove il calore solare può far sublimare i ghiacci al loro interno, innesca l’attività di tipo cometario.
“Il salto consiste nella diminuzione del semiasse maggiore dell’orbita del Centauro, rendendo le orbite più circolari e con perielio inferiore. Questo cambiamento è molto rapido, avviene su scala di mesi diversi e il semiasse maggiore può diminuire di diverse unità astronomiche”, ha affermato Lilly.
Questa scoperta suggerisce che ogni Centauro ha la capacità di attivarsi, ma il risultato di fatto dipende dall’evoluzione della sua orbita. L’attività cometaria è stata osservata solo nel 10% circa dei Centauri e il “salto” potrebbe essere un importante fattore scatenante.
Gli scienziati del team suggeriscono che l’analisi delle storie dinamiche potrebbe identificare centauri potenzialmente attivabili, offrendo nuove prospettive per la ricerca astronomica.