La cometa C/2017 K2 ha impiegato milioni di anni per percorrere la distanza che ci separa dalla Nube di Oort e il 14 luglio 2022 si è trovata alla minima distanza dalla Terra di 1,8 unità astronomiche (270 milioni di km, ossia quasi il doppio della distanza Terra-Sole).
La magnitudine apparente, ossia la luminosità percepita da Terra, era attorno al valore +7, quindi bastava un piccolo binocolo per poterla vedere in cielo nel mezzo della costellazione di Ofiuco a sud, a circa 45° di altezza sull’orizzonte, appena calata la notte.
Al mattino del 15 luglio la cometa si è proiettata prospetticamente fra gli ammassi globulari M10 e M12 ed è stata una ghiotta occasione per gli astrofotografi.
Dopo il 14 luglio la distanza della cometa dalla Terra è aumentata ma, visto che continuerà ad avvicinarsi al Sole, la cometa diventerà un po’ più luminosa fin verso metà settembre 2022 quando sarà difficile da osservare perché prossima alla congiunzione con la nostra Stella.
Inoltre avrà una declinazione piuttosto bassa, -27°, che ne renderà difficile l’osservazione dalle medie latitudini settentrionali e avrà magnitudine apparente +6,6 quindi quasi al limite della visibilità a occhio nudo.
Il perielio, ossia la minima distanza dal Sole, verrà raggiunto alle 21:50 UT del 19 dicembre 2022 con la cometa a 37° di elongazione dal Sole.
Tuttavia il perielio sarà “alto”, a 1,798 unità astronomiche dalla nostra Stella, e con la cometa a 2,5 unità astronomiche dalla Terra, quindi la C/2017 K2 rimarrà di magnitudine apparente +6.
Purtroppo avrà una declinazione di circa -60°, quindi sarà un oggetto del cielo australe non osservabile dall’Italia.
Dopo il 19 dicembre la C/2017 K2 riprenderà ad allontanarsi dal Sole, iniziando il lungo viaggio di ritorno verso la Nube di Oort.