Guida alle Perseidi 2024 – osservazione, previsioni e implicazioni per la difesa planetaria

La cometa 109P/Swift-Tuttle, scoperta nel 1862 dagli astronomi Swift e Tuttle, è una cometa periodica con un’orbita ellittica che la porta vicino al Sole ogni 133,28 anni. Quando è al punto più vicino al Sole, chiamato perielio, si trova a circa 140 milioni di chilometri dalla nostra stella. Poi, si allontana fino a raggiungere il punto più lontano della sua orbita, che è circa 7,7 miliardi di chilometri, ben oltre l’orbita di Plutone. L’ultimo passaggio vicino al Sole è avvenuto il 11 dicembre 1992, mentre il prossimo sarà il 12 luglio 2126, tra circa 102 anni.

Ogni volta che la cometa Swift-Tuttle passa vicino al Sole, il suo nucleo di roccia ricoperto di ghiaccio si riscalda. Questo fa sì che il ghiaccio sublimi, cioè passi direttamente dallo stato solido a quello gassoso. Il gas rilasciato, che è un plasma (gas altamente ionizzato), forma la “coda luminosa” della cometa. Contemporaneamente, le polveri originariamente contenute nel ghiaccio vengono liberate, creando la “coda di polveri”, che non emette luce propria ma riflette quella del Sole.

Durante ogni passaggio vicino al Sole, la cometa rilascia molti detriti solidi, chiamati meteoroidi. Questi detriti, che variano in dimensione da piccoli sassolini a granelli di sabbia, si distribuiscono lungo l’orbita della cometa, formando dei filamenti di grande estensione e densità variabile.

Ogni anno, mentre la Terra percorre la sua orbita, attraversa questi filamenti di detriti tra il 17 luglio e il 24 agosto, per un totale di 38 giorni. Durante questo periodo, i detriti della cometa Swift-Tuttle entrano nell’atmosfera terrestre a velocità superiori ai 200.000 chilometri all’ora. Questo provoca uno sciame meteorico, cioè scie luminose nel cielo notturno, causate dal riscaldamento e dalla distruzione dei detriti dovuti all’attrito con i gas atmosferici.

DENOMINAZIONI POPOLARI E DENOMINAZIONE OSSERVATIVA

Le scie luminose che vediamo nel cielo notturno sono conosciute come “stelle cadenti”, “lacrime di San Lorenzo” o “Perseidi”. Questi nomi hanno origini diverse.

Il termine “stelle cadenti” nasce dal fatto che queste scie sembrano essere stelle che si staccano dalla volta celeste e cadono verso la Terra. Il nome “lacrime di San Lorenzo” si riferisce al fatto che la massima quantità di scie luminose si verifica intorno al 10 agosto, giorno dedicato a San Lorenzo, un martire cristiano. Secondo la tradizione, il 6 agosto del 258 d.C., Papa Sisto fu martirizzato, e il suo arcidiacono Lorenzo pianse perché non poté condividere il martirio con il Papa, che fu martirizzato il 10 agosto.

Il nome “Perseidi” deriva dal fatto che lo sciame meteorico sembra irradiarsi da un punto nella costellazione di Perseo, che si trova nel cielo notturno di agosto verso Nord-Est. Questa costellazione è facilmente riconoscibile perché è sotto la costellazione di Cassiopea che appare come una “W” rovesciata.

LE PERSEIDI NEL 2024
Nel 2024 la massima frequenza oraria delle Perseidi (fino a 50-75 meteore per ora) è prevista per il giorno 12 agosto alle 03:00 CEST ed il 13 agosto alle 03:00 CEST.
L’osservazione non sarà disturbata dalla presenza della luce della Luna (in fase crescente con disco illuminato per il 43% e tramonto alle 22:55 CEST il giorno 11 agosto; invece fase al 53% e tramonto alle 23:19 CEST il 12 agosto; quindi di sera è bassa sull’orizzonte). Saranno inoltre visibili nel cielo i pianeti Giove e Marte a Est e Saturno tra Sud e Sud-Ovest.

DOVE E COME OSSERVARE LE PERSEIDI
Le Perseidi possono essere osservate facilmente ad occhio nudo, senza bisogno di binocoli o telescopi, a condizione di trovarsi lontani dalle luci cittadine e con un orizzonte libero verso Nord-Est.

Per chi non ha problemi a svegliarsi presto, le ore migliori per vedere le Perseidi sono tra la mezzanotte e le 4 del mattino, sia il 12 che il 13 agosto. In questo intervallo di tempo, la Terra attraversa il filamento di detriti cometari proprio prima dell’alba, permettendo di osservare il maggior numero di scie luminose.

È difficile prevedere con precisione il numero massimo di meteore che si potranno vedere, poiché dipende dalla densità dei detriti cometari nel filamento che la Terra attraversa. Questa densità non può essere determinata esattamente in anticipo, ma solo stimata in base alle osservazioni.

UNA TEMPESTA METEORICA IL 12 AGOSTO 2028?
Uno studio ha suggerito che ad agosto 2028 la Terra potrebbe attraversare un filamento di detriti particolarmente denso. Se ciò avverrà, potremmo assistere a una vera e propria tempesta meteorica, con una frequenza di meteore che potrebbe superare le 1000 all’ora. In quel periodo, la Luna sarà calante, con una luminosità del 60%. Sorgerà alle 22:45 CEST e sarà alta nel cielo verso l’Est-Sud-Est alle 03:00 CEST. La presenza della Luna potrebbe rendere più difficile osservare le meteore più deboli.

TEMPESTE METEORICHE ED EFFETTI SULLE ATTIVITÀ DELL’UOMO
Le Perseidi, come gli altri sciami meteorici che si verificano durante l’anno e sono associati ad altre comete, sono oggetto di studio nella meteorologia spaziale. Questi fenomeni possono influenzare le attività spaziali e i sistemi spaziali.

Quando la Terra attraversa un filamento particolarmente denso di detriti cometari, lo sciame meteorico può trasformarsi in una tempesta meteorica, con una frequenza di meteore che supera le 1000 all’ora. I detriti più grandi possono rappresentare un pericolo per i veicoli spaziali e gli astronauti, poiché, nonostante le loro piccole dimensioni, viaggiando a velocità tra i 36.000 e oltre 200.000 chilometri all’ora, possono agire come proiettili e danneggiare i pannelli solari o perforare le tute spaziali.

Inoltre, i detriti cometari in grande numero ionizzano l’atmosfera che attraversano, riflettendo e diffondendo le onde radio. Questo fenomeno è noto ai radioamatori che usano la tecnica del “meteor scatter” per stabilire comunicazioni radio difficili da ottenere altrimenti. Tuttavia, un gran numero di scie ionizzate può disturbare le comunicazioni radio, specialmente nelle bande di frequenze molto alte (SHF), e questo rappresenta un rischio durante il lancio di veicoli spaziali, dove le comunicazioni radio sono cruciali per la guida del razzo.

Per questo motivo, la NASA e altre agenzie spaziali monitorano attentamente le previsioni e le osservazioni degli sciami meteorici per minimizzare i rischi. Ad esempio, nel 1993, la NASA decise di ritardare il lancio dello Shuttle Discovery, inizialmente previsto per l’11 agosto, giorno del picco delle Perseidi, al 12 agosto. Alla fine, il lancio fu posticipato ulteriormente al 12 settembre per motivi tecnici.

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