La sonda OSIRIS-REx visiterà l’asteroide Apophis

Al ritorno dal sorvolo dell’asteroide Bennu, la sonda della NASA riceverà una nuova missione

Durante una sessione di valutazione che ha esteso la durata di 8 missioni spaziali, la NASA ha approvato anche una vera e propria nuova vita per la sonda OSIRIS-REx (Regolith Explorer).
Lo scopo originale della missione, lanciata nel 2016, era lo studio dell’asteroide 101955 Bennu, al quale la sonda si è avvicinato nel 2020, raccogliendo non solo dati sulle caratteristiche del corpo minore, ma un campione di materiale dalla superficie dell’asteroide, raccolto grazie a un sistema a “tampone” posizionato in cima a un braccio robotico. Il campione di materiale è stato poi chiuso in un guscio protettivo che verrà sganciato a Terra al rientro della sonda nel 2023.
Visto il successo e le ottime performance della sonda, è stato deciso quindi di destinarla a una nuova missione, ancora più incredibile.

L’asteroide designato 99942 Apophis, con le sue dimensioni di 340 metri, è stato oggetto di attenzioni particolari da quando, circa 6 mesi dopo la sua scoperta nel giugno 2004 da parte dell’astronomo Fabrizio Bernardi al Kitt Peak National Observatory in Arizona, un’analisi preliminare ha portato a stimare che la sua traiettoria aveva 1 probabilità su 37, ossia il 2,7%, di intersecare quella della Terra: la probabilità più elevata mai riscontrata fino a quel momento per un asteroide potenzialmente pericoloso.
Da qui la scelta del nome, da Apofi, la divinità egizia della distruzione.

Fortunatamente, calcoli successivi più precisi hanno escluso la possibilità che Apophis entri in collisione con la Terra almeno per il prossimo secolo.
Tuttavia, la sua traiettoria lo porterà ad avvicinarsi in maniera significativa al nostro pianeta nel 2029, quando passerà a “soli” 32.000 km dalla Terra, al di sotto dell’orbita standard dei satelliti geostazionari.
Secondo le stime, oggetti di queste dimensioni si avvicinano così tanto alla Terra solo una volta ogni qualche migliaio di anni, rendendo questo passaggio eccezionale.
Apophis passerà alla minima distanza dalla Terra nella notte del 13 aprile 2029, e sarà visibile ad occhio nudo, luminoso come un satellite attraverso il cielo notturno.

Il passaggio ravvicinato di Apophis non sarà però solo uno spettacolo per gli occhi, ma anche un’occasione scientifica eccezionale: per questo la sonda OSIRIS-REx, rientrata dalla sua missione verso l’asteroide Bennu, avrà il compito di avvicinarsi ad Apophis poco dopo il suo passaggio ravvicinato, intorno ad agosto 2029 e analizzarlo più da vicino possibile per circa un anno e mezzo.

La missione verrà quindi rinominata OSIRIS-ApEx (Apophis Explorer) sotto la supervisione della ricercatrice Daniella DellaGiustina dell’Università dell’Arizona.
Il suo scopo sarà di studiare i cambiamenti che l’asteroide potrebbe subire a causa della forza gravitazionale della Terra e dell’esposizione alla radiazione solare.
La missione non potrà raccogliere direttamente un altro campione di materiale dalla superficie, ma ci sono piani di utilizzare i propulsori per sollevare una quantità di polvere e roccia dalla superficie dell’asteroide e studiarla con i sensori di bordo.
Un altro scopo della missione, ovviamente, sarà determinare con ancora più precisione i parametri orbitali di Apophis, così da assicurarsi che non possa diventare nuovamente un rischio per la Terra nel futuro.

Guarda il video della NASA “OSIRIS-REx torna a casa con un campione dell’asteroide Bennu
Informazioni sulla missione OSIRIS-REx

 

Fonte: NASA