Il 15 febbraio 2022 alle 22:12 UT (23:12 CET) il Sole ha espulso una enorme bolla di plasma (CME, Eiezione di Massa dalla corona solare), che è stata osservata dai coronografi in luce bianca delle missioni della NASA SOHO e di STEREO A (Ahead).
Il fenomeno è stato imponente, in quanto si è trattato di una CME dell’alone, che si è espansa dal Sole nel mezzo interplanetario in tutte le direzioni come un pallone che si gonfia. Quindi investirà la Terra e tutti i pianeti del Sistema Solare, comprimendo e perturbando il campo magnetico di quelli che ne sono provvisti come il nostro.
Ciò determinerà una tempesta geomagnetica, che potrà essere anche di forte intensità. Naturalmente, la CME arriverà in prossimità di ciascun pianeta in tempi diversi a seconda della loro distanza dal Sole e della velocità con cui essa si propaga.
Assumendo la velocità massima stimata per questa CME pari a 1689 km/s (poco più di 6 milioni di km/h), il plasma solare ha raggiunto Mercurio dopo 11 ore dal distacco dal Sole, Venere dopo 17,7 ore, raggiungerà la Terra dopo 24 ore (1 giorno), Marte dopo 36,3 ore (1,5 giorni), Giove dopo 122,6 ore (5,1 giorni), Saturno dopo 243,8 ore (10,2 giorni), Urano dopo 485 ore (20,2 giorni) e infine Nettuno dopo 736 ore (30,7 giorni).
Con buona probabilità questa enorme CME è stata prodotta da un gruppo di macchie solari molto esteso e di grande complessità magnetica, che si trova sulla faccia del Sole ancora non visibile dalla Terra.
La sua esistenza è stata evidenziata con la tecnica dell’eliosismologia, ovvero rilevando sulla superficie solare le oscillazioni del plasma che si propagano e vengono riflesse all’interno del Sole in modo diverso in presenza di una regione attiva.
Questo enorme gruppo di macchie solari si trova a 19,7° di latitudine Nord e dovrebbe comparire al lembo solare Est il 20 febbraio 2022 alle 13:00 CET.
Guarda il video dell’eiezione di massa coronale del 15 febbraio 2022 crediti (SOHO)