Un nucleo da record

Grazie alle osservazioni del Telescopio Spaziale Hubble è stato possibile confermare le dimensioni del nucleo cometario più grande mai osservato finora.

Le comete hanno da sempre catturato la fantasia degli esseri umani, ma oggi sappiamo che diventiamo consapevoli della loro presenza solo quando giungono in prossimità della parte interna del Sistema Solare, dove la radiazione luminosa del Sole sublima i ghiacci di cui sono composte, generando la chioma e la coda che le caratterizza.

Ma per ogni cometa che si avvicina al Sole, ce ne sono miliardi e miliardi che viaggiano nelle profondità del Sistema Solare, senza dare alcun indizio della loro presenza, relegate nella più lontana periferia del Sistema Solare da giochi gravitazionali.

Come abbiamo detto nel video che potete trovare QUI, le dimensioni dei nuclei cometari che conosciamo raggiungono al massimo alcune decine di chilometri: la famosa cometa di Halley è di soli 11 km; la Hale-Bopp, una delle più grandi, poco più di 60 km; il record precedente era della cometa C/2002 VQ94, di circa 95 km (guarda l’infografica con la comparazione di alcuni dei più noti nuclei di comete).

Ottenere immagini di oggetti così lontani è un’impresa quasi impossibile, a meno che l’oggetto non sia davvero, davvero grande.
Ed è questo il caso della cometa Bernardinelli-Bernstein (C/2014 UN271): identificata in immagini d’archivio all’Osservatorio di Cerro Tololo in Cile, era stata immortalata quando si trovava a circa 30 UA (una distanza paragonabile all’orbita di Nettuno).
Secondo i calcoli orbitali, la cometa compie un’orbita ellittica della durata di 3 milioni di anni tra un punto distante circa mezzo anno-luce fino a circa 11 UA (poco più lontano dell’orbita di Saturno). Il fatto che fosse stata rilevata quando si trovava ancora così lontano aveva subito fatto pensare che si trattasse di un oggetto molto più grande della media.

Un nuovo studio, realizzato utilizzando immagini del Telescopio Spaziale Hubble, ha confermato le dimensioni gargantuesche del nucleo di questa cometa, con un asse maggiore che supera i 130 chilometri (quasi quanto la regione dell’Umbria).
Il lavoro ha richiesto un’analisi complessa per ricavare la dimensione del nucleo, estrapolandola dall’immagine attraverso l’uso di simulazioni numeriche, e confrontandole con osservazioni del radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter Array) in Cile.

Oltre che per il record in sé, l’importanza di questa scoperta risiede nel fatto che permette di migliorare le stime della distribuzione e delle dimensioni degli oggetti che popolano la Fascia di Kuiper, oltre l’orbita di Nettuno, fino all’ipotetica Nube di Oort, il “guscio” ai confini del Sistema Solare, che si ritiene popolato da centinaia di miliardi di oggetti, fuori dalla portata anche dei telescopi più potenti, che possono essere osservati solo quando eventi casuali (perturbazioni gravitazionali di nubi molecolari o stelle vicine al Sistema Solare) li mettono in traiettoria verso le parti interne del Sistema Solare.

Guarda il video sulla scoperta Hubble Confirms Largest Comet Nucleus Ever Seen

 

Guarda il video Biliardo spaziale: da dove arrivano asteroidi e comete

 

Fonte originale: Hubble Space Telescope Detection of the Nucleus of Comet C/2014 UN271 (Bernardinelli–Bernstein)