Precedentemente nota come “Lagrange”, la prossima missione per lo SpaceWeather dell’Agenzia Spaziale Europea ha un nuovo nome, #Vigil, scelto mediante un concorso internazionale. Con lancio previsto a metà degli anni Venti, Vigil opererà in L5, uno dei punti di equilibrio gravitazionale tra Terra e Sole, a 150 milioni di chilometri dal nostro pianeta.
Da questo punto di vista privilegiato, Vigil avrà una visione ottimale sulla nostra stella e sullo spazio che la separa dalla Terra, individuando in tempo reale possibili fonti di attività solare dannosa prima che si affaccino direttamente verso di noi, nonché registrando rapidamente le tempeste solari che possono causare malfunzionamenti ai satelliti e ad alcune reti terrestri, minacciando anche la salute degli astronauti in orbita o anche – in un prossimo futuro – sulla Luna.
Regioni attive come le cosiddette macchie solari possono dare origine a “flare”, brillamenti che rilasciano grandissime quantità di energia lungo tutto lo spettro elettromagnetico, dalle basse frequenze delle onde radio, alla luce visibile, fino alle energie più alte dei raggi X e gamma.
Le eruzioni di massa coronale sono esplosioni che catapultano miliardi di tonnellate di plasma solare in nubi magnetiche che sfrecciano nello spazio fino a tremila chilometri al secondo. I processi associati ai brillamenti e alle eruzioni di plasma possono anche accelerare particelle del vento solare a velocità prossime a quelle della luce.
Se queste componenti delle tempeste solari sono dirette verso la Terra, possono interagire con la magnetosfera terrestre, dando origine – ad esempio – alle aurore polari. Ma possono anche creare disturbi o interruzioni dell’attività dei satelliti, inficiando strutture come reti elettriche e servizi come la navigazione aerea e marittima, i trasporti, il meteo e le telecomunicazioni.
Le radiazioni, come si diceva, possono essere dannose per astronauti e passeggeri di aerei su rotte polari.
I dati di Vigil confluiranno nella rete di servizi per la meteorologia dello spazio dell’ESA, dove – informa la stessa agenzia – saranno elaborati per produrre informazioni pratiche e condivisi rapidamente e liberamente, per dare il tempo di mettere in atto eventuali contromisure che si rendessero necessarie.
Un ultima nota sul nome della missione che, come intuibile, viene dal latino e vuole significare l’azione di fare la guardia con estrema attenzione. Insomma una sentinella a difesa della Terra sempre pronta a cogliere i segni di intemperanze del Sole.
A cura di Stefano Parisini
Crediti Video: ESA – European Space Agency
Musica CC: Sneaky Snitch by Kevin MacLeod