Alle 23:03 UT dell’11 febbraio 2015 veniva lanciato da Cape Canaveral con un razzo Falcon 9 v1.1 della SPaceX il satellite Deep Space Climate Observatory (DSCOVR) che attualmente si trova nel punto Lagrangiano L1 del sistema Terra-Sole, collocato a circa 1,5 milioni di km dalla Terra verso il Sole. Il secondo stadio del Falcon 9, dopo avere fornito la velocità necessaria al satellite per raggiungere L1, non aveva velocità sufficiente per sfuggire al sistema Terra-Luna ed è rimasto a muoversi su un’orbita geocentrica caotica, fortemente perturbata dalla presenza della Luna. È ora identificato come un vero e proprio rifiuto spaziale con la sigla Norad 40391.
Grazie all’analisi delle posizioni astrometriche raccolte da astronomi e astrofili in questi ultimi mesi Bill Gray, creatore del software Find Orb utilizzato per calcolare le orbite di asteroidi near-Earth e comete, ha previsto l’impatto del secondo stadio sulla superficie lunare per le 12:26 UT del 4 marzo 2022. Bill Gray non è nuovo a performance del genere, ad esempio aveva previsto lo storico impatto dell’asteroide 2008 TC3 poche ore dopo la scoperta e anche dell’asteroide 2018 LA.
Il secondo stadio del Falcon 9 ha una massa di circa 3000 kg, una lunghezza di 15 metri e un diametro di 3 metri: questo rifiuto spaziale colpirà la Luna con una velocità di 2,58 km/s. In base all’energia cinetica posseduta nell’impatto con la superficie si formerà un piccolo cratere semplice (ossia con forma a scodella) di circa 15-20 metri di diametro. La collisione dovrebbe avvenire in prossimità del cratere lunare Hertzsprung, una vecchissima struttura da impatto di tipo complesso di circa 540 km di diametro che però si trova nell’emisfero non visibile della Luna.
Quindi l’impatto, che darà luogo ad un flash di luce di magnitudine +5,2 non potrà essere osservato direttamente dalla Terra.
In compenso si potrà osservare al telescopio l’ultimo passaggio al perigeo del secondo stadio del Falcon 9, che avverrà l’8 febbraio 2022 alle ore 19:40 UT (20:40 ora italiana), quando passerà a circa 40.000 km dal centro della Terra brillando come una stella di magnitudine apparente +9,4 e sfrecciando nella costellazione del Leone.
Dopo il perigeo il rifiuto spaziale non sarà più osservabile perché visibile solo durante il periodo diurno fino al momento della collisione con la Luna il 4 marzo. Al momento della collisione la Luna avrà da poco passato il novilunio e si troverà a circa 23° di distanza dal Sole con una fase del 3,8%: il nostro satellite avrà l’aspetto di una falce sottile nel cielo diurno del primo pomeriggio e come già detto la collisione, essendo sull’emisfero non visibile da Terra, non sarà osservabile.