Si è concluso con un tuffo nell’Oceano Pacifico oggi alle 11:01 ora italiana il rientro incontrollato dello stadio principale del razzo cinese Lunga Marcia 5B, massa tra le 17 e le 23 tonnellate per un’altezza di 30 metri (praticamente pari a un palazzo di 10 piani).
Non tutta la massa è precipitata nelle acque del Pacifico: la maggior parte dei componenti è bruciata durante il rientro in atmosfera mentre quelli che hanno resistito alle alte temperature del rientro, due pezzi secondo i dati attuali, sono caduti nell’Oceano Pacifico a quasi 1.000 chilometri a sud-ovest di Acapulco, in Messico, a distanza di una manciata di minuti l’uno dall’altro.
Il razzo era stato lanciato il 31 Ottobre scorso dal poligono di Wenchang, nell’isola di Hainan, nel sud dalla Cina, per inserire in orbita il terzo ed ultimo modulo della Stazione Spaziale Cinese. Dopo aver compiuto la sua missione, non potendo riavviare i motori per effettuare un rientro controllato nell’atmosfera terrestre, si è “trasformato” in un enorme rifiuto spaziale, incontrollato per definizione.
Il rientro in atmosfera è stato seguito dai sensori della rete europea per la Sorveglianza dello Spazio e il Tracciamento EUSST, di cui l’Italia è paese membro insieme a Germania, Francia, Spagna, Polonia, Portogallo e Romania (Regno Unito ne è uscito nel 2020 a seguito della BREXIT), allo scopo di migliorare le stime di ora e possibile area di impatto.
I radar europei, in particolare, hanno seguito il Lunga Marcia fino all’ultima orbita. Tra essi gli italiani BIRALES e MFDR.
BIRALES è un radar formato dalla coppia di antenne Croce del Nord a Medicina (BO), dell’Università di Bologna e gestita da INAF Istituto di Radioastronomia, e TRF (trasmettitore radio frequenza) gestito dalla base militare della Difesa in Sardegna.
Mentre il TRF viene utilizzato come antenna trasmittente, l’imponente Croce del Nord svolge il ruolo di antenna ricevente.
BIRALES sfrutta un’innovativa tecnica multi-beam per tracciare oggetti spaziali nelle orbite basse.
MFDR (Multi Frequency Doppler Radar) è un radar anch’esso situato alla base militare della Difesa in Sardegna.
Tornando all’evento di oggi, si tratta della quarta volta che, a partire dal suo lancio inaugurale del 2020, un Lunga Marcia, rientra in modo incontrollato impegnando le reti di monitoraggio spaziale e tenendo col fiato sospeso il mondo intero, essendo il Lunga Marcia uno degli oggetti più massicci degli ultimi decenni a rientrare in atmosfera con questa modalità.
Benché statisticamente sia improbabile che i rifiuti spaziali cadano su aree abitate, essendo la Terra ricoperta per oltre il 75% da oceani e da estese aree desertiche, è auspicabile che l’Agenzia Spaziale Cinese cominci ad assumere un comportamento più responsabile nelle sue attività spaziali.