Il mese di aprile 2023 si apre con un asteroide Near Earth (NEA) appena scoperto, 2023 FM, un potenzialmente pericoloso (PHA) del diametro di circa 170 m che si muove su un’orbita di tipo Apollo.
Essendo noto solo da metà marzo l’orbita è ancora incerta, ma il passaggio ravvicinato con la Terra del 6 aprile alle 13:08 UT a circa 3 milioni di km sarà una buona occasione per estendere l’arco osservato e ridurre l’incertezza delle posizioni future.
Si possono iniziare le osservazioni a partire dal 2 aprile con l’asteroide di magnitudine apparente +15 e osservabile tutta la notte, dalle 19 alle 4 UT. L’altezza sull’orizzonte aumenterà notte dopo notte perché sale in declinazione e si potrà continuare a seguirlo fino all’alba del 7 aprile quando supererà la magnitudine apparente +16.
La velocità angolare arriverà al massimo a 65 arcsec/minuto e nelle sere precedenti il passaggio ravvicinato con la Terra si potrà ottenere la curva di luce, la cui analisi potrà fornire il periodo di rotazione.
Dal 10 aprile si potrà iniziare a seguire 2022 YK9 un Apollo-PHA di 175 metri di diametro che il 13 aprile alle 10:53 UT passerà a 7,6 milioni di km dalla Terra. Data la distanza, il 10 aprile sarà di magnitudine apparente +18, ma il 15 e il 16 aprile sarà attorno alla +17,7.
L’asteroide sarà ben osservabile nella seconda parte della notte, dalle 21-22 UT in poi.
Questo passaggio ravvicinato sarà una buona occasione per fare nuove osservazioni astrometriche anche con piccoli telescopi per estendere l’arco temporale misurato che per ora è di 100 giorni. Più difficile la fotometria, considerato che resterà un po’ debole per telescopi con piccoli diametri.
Il mese si chiude con 2006 HV5, un Aten-PHA di circa 300 metri di diametro. Questo asteroide si muove su un’orbita eliocentrica inclinata di ben 32° sull’eclittica e il 26 aprile alle 03:43 UT sarà a 2,4 milioni di km da noi.
Si tratta quasi della minima distanza che può raggiungere rispetto alla Terra perché la minima distanza all’intersezione dell’orbita della Terra (MOID) vale 2,2 milioni di km.
Considerato che arriva da sopra il piano dell’eclittica conviene iniziare a osservarlo già a partire dal 20 aprile quando sarà di magnitudine +16 e visibile dal tramonto all’alba bello alto sull’orizzonte. La luminosità aumenterà nei giorni successivi fino a raggiungere la magnitudine apparente +15,2 all’alba del 24 aprile.
Da qui in poi diventerà sempre più debole e nel momento della minima distanza, all’alba del 26 aprile, sarà già di magnitudine apparente +17,6. Questo accade perché, mentre “sorpassa” la Terra, si troverà anche all’interno dell’orbita terrestre e per motivi geometrici vedremo una parte dell’emisfero non illuminato dal Sole.
Per 2006 HV5 l’orbita è ben nota, ma non il periodo di rotazione o la classificazione tassonomica (sarà di tipo S, C o M?), le notti dal 20 al 26 aprile saranno una buona occasione per colmare questa lacuna.
Questa rubrica è dedicata ai lettori curiosi – o ai gruppi di astrofili – che vogliano cimentarsi in prima persona nel riprendere gli asteroidi Near-Earth più luminosi che saranno alla minima distanza dalla Terra nell’arco del mese.
Si tratta sempre di asteroidi invisibili a occhio nudo: per poterli riprendere è necessario usare almeno un piccolo telescopio a puntamento computerizzato da 15-20 cm di diametro abbinato a una camera CCD/CMOS e a un cielo buio.
Le coordinate celesti per il puntamento dello strumento sono reperibili sul sito web del Minor Planet Center. Per ottenere le effemeridi è necessario inserire il numero o la sigla alfanumerica che caratterizza l’asteroide, la data, e infine latitudine, longitudine e quota del sito di osservazione.
Tutti i bollettini Appuntamento con l’asteroide sono consultabili qui.