Appuntamento con l’asteroide – Gennaio 2024

Il mese di gennaio si apre con il passaggio ravvicinato dell’asteroide Near Earth (NEA) 2002 AY1, un corpo di circa 230 m di diametro che l’8 gennaio si troverà a 5,8 milioni di km da noi. Questo asteroide è anche un potenzialmente pericoloso (PHA) perché la sua orbita ha una minima distanza da quella della Terra di 0,0084 unità astronomiche ed è inclinata di ben 30° sull’eclittica: 2002 AY1 arriverà dall’alto, passerà per il nodo discendente dell’orbita e si porterà sotto il piano dell’eclittica.
Questa geometria favorirà gli osservatori dell’emisfero boreale: l’asteroide sarà ben visibile, bello alto sull’orizzonte, già in prima serata brillando come un oggetto di magnitudine apparente +16,3. La velocità angolare sarà dell’ordine di 30 arcsec/minuto, quindi si potrà seguire per farne la fotometria e determinare così il periodo, al momento sconosciuto.

Fra il 14 e il 15 gennaio sarà la volta di (430804) 2005 AD13 che passerà a 20,4 milioni di km da noi. Si tratta di un PHA che si muove su un’orbita di tipo Apollo a bassa inclinazione sull’eclittica, ma piuttosto eccentrica: l’afelio è al limite esterno della Fascia Principale degli asteroidi mentre il perielio è fra Venere e Mercurio.
Questo NEA ha un diametro compreso fra 700 m e 1,5 km e il periodo di rotazione è sconosciuto, così come il tipo tassonomico. Si potrà osservare in prima serata appena fa buio alto sull’orizzonte come un oggetto di magnitudine apparente + 16,7 e tramonterà attorno alla mezzanotte locale. La massima luminosità con magnitudine apparente +16,4 verrà raggiunta il 20 gennaio quando si muoverà in cielo con una velocità angolare di circa 12 arcsec/minuto: queste saranno le ore più favorevoli per la fotometria.

Il mese di gennaio si chiude con (1685) Toro, un NEA su un’orbita di tipo Apollo del diametro tra i 4 e gli 8 km, che il 20 gennaio passerà a circa 20 milioni di km dalla Terra. Si tratta di un asteroide di tipo S, quindi con una superficie più riflettente rispetto agli asteroidi carboniosi e nonostante la grande distanza il 20 gennaio sarà osservabile appena tramonta il Sole come un oggetto di magnitudine apparente +13,1.
Toro va osservato appena fa buio perché tramonta presto, già alle 22 locali sarà a pochi gradi sull’orizzonte. Continuando a seguire l’asteroide, il massimo di luminosità sarà raggiunto il 28 gennaio, con una magnitudine di apparente +12,7: questo asteroide potrà essere fotografato anche con una normale reflex dotata di un piccolo teleobiettivo montato su un astro-inseguitore. Questo aumento di luminosità accade perché il 20 gennaio, dalla Terra, non vedremo la faccia dell’asteroide completamente illuminata dal Sole, ma anche una frazione dell’emisfero in ombra e, mano a mano che passano i giorni, la frazione di disco illuminato aumenterà fino a raggiungere la massima luminosità cosa che avviene qualche giorno dopo la minima distanza.

 



Questa rubrica è dedicata ai lettori curiosi – o ai gruppi di astrofili – che vogliano cimentarsi in prima persona nel riprendere gli asteroidi Near-Earth più luminosi che saranno alla minima distanza dalla Terra nell’arco del mese.

Si tratta sempre di asteroidi invisibili a occhio nudo: per poterli riprendere è necessario usare almeno un piccolo telescopio a puntamento computerizzato da 15-20 cm di diametro abbinato a una camera CCD/CMOS e a un cielo buio.
Le coordinate celesti per il puntamento dello strumento sono reperibili sul sito web del Minor Planet Center. Per ottenere le effemeridi è necessario inserire il numero o la sigla alfanumerica che caratterizza l’asteroide, la data, e infine latitudine, longitudine e quota del sito di osservazione.

Tutti i bollettini Appuntamento con l’asteroide sono consultabili qui.