Ieri pomeriggio, 20 giugno, intorno alle 16:30 ora locale, un potente boato ha scosso gli abitanti dell’isola d’Elba e le persone lungo la costa della penisola, da Grosseto a Livorno.
Questo rumore intenso ha causato vibrazioni alle finestre delle abitazioni, suscitando immediatamente il timore di un terremoto.
Anche il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, allertato dalla Protezione Civile, ha inizialmente considerato questa ipotesi.
Tuttavia, successivamente la Protezione Civile ha smentito questa causa, confermando quanto dichiarato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che non ha registrato alcuna attività sismica significativa nella zona.
Emanuele Marchetti dell’Università di Firenze, che collabora con la rete PRISMA coordinata dall’INAF, ha riportato che il boato è stato registrato dai sensori infrasonici situati sull’isola d’Elba, sul monte Amiata e a Champoluc in Valle d’Aosta.
“Ieri pomeriggio intorno alle 14:30 UTC è stato registrato un forte boato in Toscana meridionale. L’Università di Firenze gestisce da alcuni anni un array di sensori infrasonici situati sulla costa meridionale dell’isola d’Elba, in collaborazione con l’Istituto Geofisico Toscano e con la protezione civile dell’Elba, proprio per studiare i boati che si avvertono nell’isola da una decina di anni.” afferma Marchetti.
“L’evento è stato registrato non solo dai sensori situati all’Elba, ma anche da quelli posti sul monte Amiata e a Champoluc in Valle d’Aosta, con azimuth e tempi tra loro compatibili. Se a Champoluc si registra solo l’evento principale, all’Elba e all’Amiata (molto più vicini alla sorgente) si registra un segnale che mostra un’ampia traiettoria in atmosfera.”
Il segnale ha saturato i sensori stessi raggiungendo un’ampiezza 10 volte maggiore dei segnali registrati finora, ma a causa della saturazione potrebbe avere anche una potenza maggiore.
Sulla base dei dati registrati, i sensori hanno rilevato una sorgente acustica in movimento alla velocità apparente di 400 m/s per buona parte del segnale infrasonico, con una traiettoria che va da 70° (Est) a 280° (Ovest) rispetto alla stazione sismo-acustica.
L’evento si è originato probabilmente a sud dell’isola di Montecristo.
L’ipotesi più plausibile, dopo che l’Aeronautica Militare ha escluso che si fosse trattato del bang sonico di uno dei suoi velivoli in volo a una velocità superiore a quella del suono nell’aria, è l’ingresso in atmosfera di un meteoroide che poi si è disintegrato, convertendo parte della propria energia cinetica nella creazione di un’onda d’urto, fenomeno che spiegherebbe gli effetti avvertiti da vari testimoni (boato, tremolio dei vetri..).
Sembra che nessuno abbia assistito alla scia luminosa dell’eventuale bolide, forse per via del fatto che l’evento è avvenuto in pieno giorno, a maggior ragione se in direzione del Sole, e per la foschia dovuta allo scirocco di questi giorni.
La conferma che si sia trattato di un meteoroide potrebbe arrivare da osservazioni da satellite che hanno registrato l’evento, ma al momento non ci sono segnalazioni di tali registrazioni. Pertanto allo stato attuale non è possibile asserire l’origine del fenomeno.
Guarda il grafico del segnale infrasonico registrato dai sensori all’Isola d’Elba e quello del segnale sismico registrato alla stazione sismo-acustica di Seccheto. Crediti Istituto Geofisico Toscano