Il telescopio spaziale James Webb (JWST) della NASA si conferma uno strumento straordinario e di grande versatilità, capace non solo di esplorare galassie primordiali e pianeti lontani, ma anche di individuare, anche se accidentalmente, piccoli asteroidi nella Fascia Principale tra Marte e Giove.
Per gli studiosi di galassie e pianeti lontani, gli asteroidi sono spesso considerati una fastidiosa interferenza. “Gli astrofisici hanno a che fare con gli asteroidi come ospiti indesiderati nei loro archivi fotografici sin dall’introduzione della fotografia nel XIX secolo, tanto da soprannominarli ‘parassiti dei cieli’,” spiega Andy Rivkin, planetologo del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory nel Maryland.
Tuttavia, questa capacità “involontaria” di JWST rappresenta un’opportunità. Anche se il telescopio non è stato progettato per la caccia agli asteroidi, il suo ruolo nella difesa planetaria potrebbe rivelarsi significativo, come sottolinea Rivkin.
Il gruppo di ricerca ha utilizzato il metodo shift-and-stack su 10.000 immagini preesistenti scattate da JWST di TRAPPIST-1, un sistema stellare distante 40 anni luce, individuando 138 nuovi asteroidi della Fascia Principale con dimensioni variabili tra 600 metri e appena pochi metri.
Sebbene gli asteroidi della Fascia Principale di per sé non rappresentino una minaccia per la Terra, questa capacità di JWST apre nuove possibilità per identificare asteroidi più piccoli e potenzialmente pericolosi.
Gli asteroidi near Earth infatti, quelli che hanno orbite che li portano a passare vicino alla Terra, hanno origine principalmente nella Fascia Principale, da cui vengono espulsi a causa di perturbazioni gravitazionali generate da Giove, e in misura minore da Saturno o dalla pressione di radiazione solare.
Per questo motivo, l’identificazione di piccoli asteroidi all’interno della Fascia Principale non è solo un contributo al censimento e alla comprensione del nostro Sistema Solare, ma anche un’occasione per individuare futuri potenziali NEA, che una volta destabilizzati, potrebbero seguire traiettorie che li portano più vicini alla Terra, diventando una minaccia potenziale.
In futuro, JWST potrà lavorare in sinergia con osservatori terrestri e telescopi dedicati, come il Near-Earth Object Surveyor della NASA, previsto per la fine del decennio. Una volta rilevato un asteroide sospetto, JWST può fornire dati dettagliati su orbita, dimensioni e composizione, consentendo agli scienziati di determinarne il rischio per la Terra e, se necessario, pianificare strategie di difesa planetaria.
Questa capacità inattesa dimostra ancora una volta l’eccezionale potenzialità di JWST: uno strumento nato per esplorare i confini del cosmo, ma capace di offrire un contributo anche a due passi da casa per la sicurezza del nostro pianeta.