Nuova nuova firma del Sole nelle onde radio

Nel maggio 2024, un team di ricerca cinese ha osservato il Sole alle frequenze radio tra 90 e 600 MHz grazie allo spettrometro solare a banda larga CBSm (Chashan Broadband Solar Radio Spectrometer), installato presso il Chashan Solar Radio Observatory, vicino a Dali, nella provincia dello Yunnan, a circa 2000 metri di altitudine.

Durante il potente brillamento solare dell’8 maggio 2024, generato dalla regione attiva AR13664 — lo stesso evento che ha innescato la tempesta geomagnetica estrema del 10 maggio e le spettacolari aurore visibili anche alle nostre latitudini — lo strumento ha registrato qualcosa di mai visto prima nello spettro radio del Sole: una nuova struttura spettrale periodica, descritta come “strisce a perline” (beaded stripes).

Lo studio, pubblicato recentemente suThe Astrophysical Journal Letters, presenta per la prima volta questo nuovo tipo di emissione radio solare e ne interpreta l’origine nei processi magnetici che avvengono nella corona.

Queste strisce appaiono come bande radio luminose e sottili, ciascuna con una larghezza inferiore a 1 MHz, che scivolano lentamente dalle frequenze più alte a quelle più basse, seguite da brevi regioni di assorbimento in cui il segnale si attenua.
Osservazioni così dettagliate sono possibili grazie all’elevata risoluzione del CBSm, capace di catturare variazioni rapidissime nell’intensità del segnale radio.

Analizzando i dati, i ricercatori hanno scoperto che ogni banda è composta da minuscole “perle” di emissione, che si ripetono ritmicamente ogni decimo di secondo.
Queste pulsazioni rappresentano una nuova forma di modulazione del segnale solare e offrono un raro sguardo sui processi fisici che avvengono all’interno dei loop magnetici della corona solare durante un brillamento.

Secondo gli autori dello studio, le “perline” si sarebbero formate nell’area situata sopra gli archi luminosi della regione attiva AR13664, responsabile del brillamento, e sarebbero prodotte da onde magnetoidrodinamiche (MHD) che si propagano nel plasma solare, modulando l’intensità dell’emissione radio.
Le osservazioni del Daocheng Solar Radio Telescope (DART) indicano che la sorgente ha raggiunto una temperatura di brillantezza superiore a 10⁹ kelvin, localizzata proprio sopra i loop coronali più luminosi.

Questa scoperta aggiunge una nuova “firma spettrale” nel canto radio del Sole: un segnale finissimo che aiuta a comprendere meglio come si sviluppano i brillamenti e le espulsioni di massa coronale, e che potrà contribuire a migliorare i modelli di meteorologia spaziale, fondamentali per la protezione dei satelliti, delle comunicazioni e delle infrastrutture terrestri.

Le onde radio solari sono infatti una finestra unica per studiare i fenomeni più energetici della nostra stella: attraverso la loro analisi, gli astronomi possono dedurre densità, temperatura e campo magnetico delle regioni attive, tracciando l’evoluzione dei processi che influenzano l’ambiente spaziale intorno alla Terra.

Guarda la struttura dello spettro radio solare con le “strisce periodiche a perline”© Science China Press.