Dopo il successo dello scorso anno, l’evento Sorvegliati Spaziali – Asteroidi fastidiosi e come affrontarli è andato in scena in Salaborsa a Bologna
Quando alziamo gli occhi verso il cielo, troviamo meraviglie che risvegliano il nostro stupore, e fenomeni che ci aiutano a comprendere meglio il nostro Universo. Ma non solo: ci sono infatti eventi che è meglio tenere sott’occhio come veri e propri “sorvegliati spaziali”.
Molto spesso, leggiamo sui giornali la notizia che un asteroide passerà vicino alla Terra e, non di rado, viene lasciato intendere che possa trattarsi di un passaggio troppo ravvicinato, addirittura pericoloso. Anche la fantascienza ha spesso usato come espediente narrativo l’avvicinarsi di asteroidi in rotta di collisione con il nostro pianeta e di come potremmo evitare questo appuntamento con il destino. Altri, come il più recente Don’t Look Up del 2021 ha anche raccontato, in maniera molto pungente, il modo in cui le istituzioni e il pubblico potrebbero reagire a questo evento. Ma come stanno realmente le cose?
Per rispondere a questa e altre domande Sorvegliati Spaziali, progetto dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e una delle prime campagne al mondo di sensibilizzazione del pubblico sulla difesa planetaria coordinata da un ente di ricerca, ha messo in scena la prima replica dell’evento Sorvegliati Spaziali – Asteroidi fastidiosi e come affrontarli, nella cornice della Biblioteca Salaborsa in centro a Bologna, ampliando l’offerta dell’anno precedente.
Durante tutta la settimana a partire dal 26 giugno, in collaborazione con il Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto (Bologna), è stata presentata al pubblico una mostra nella quale sono stati esposti meteoriti di diverso tipo, compresi meteoriti di origine lunare e marziana, e reperti provenienti da Tunguska e dalla città di Chelyabinsk ai piedi degli Urali, dove nel 2013 un bolide è esploso in atmosfera causando danni agli edifici e 1500 feriti. QR code disposti in ogni teca hanno permesso di consultare materiali digitali di approfondimento, quali infografiche e video.
Nella giornata di venerdì 30 giugno sono stati organizzati laboratori per bambine e bambini che hanno potuto maneggiare direttamente veri meteoriti e giocare per ricreare le forme dei crateri da impatto, capendo l’importanza dei valori di massa e velocità degli oggetti nella dinamica delle collisioni.
L’evento è stato infine chiuso da una tavola rotonda di esperti del settore, accompagnata da spezzoni tratti dal film Don’t Look Up, per mostrare la differenza tra cinematografia e realtà. Daria Guidetti (INAF/IRA), a capo del progetto Sorvegliati Spaziali, ha moderato l’incontro, a cui hanno partecipato Albino Carbognani (INAF/OAS), Simone Ieva (INAF OAR), Simona Righini, Carlo Stanghellini (INAF/IRA) e Davide Gaddi con la cagnolina Pimpa, che nel 2020 hanno permesso il ritrovamento della meteorite caduta a Cavezzo (Modena). Alla fine della tavola rotonda, a cui hanno partecipato circa 110 persone, sono stati regalati al pubblico 3 frammenti della meteorite Ashuwairif 004 recuperata in Libia nel 2008, come certificato nel database curato dall’organizzazione internazionale Meteoritical Society.
Per sottolineare l’importanza della relazione tra reale e digitale nella comunicazione della scienza, nella stessa occasione è stata presentata la brochure del progetto accoppiata alla app in realtà aumentata Sorvegliati Spaziali per cellulari e tablet (disponibile per il download sul sito ufficiale del progetto).
Un rapporto che Daria Guidetti racconta così: La brochure è uno pieghevole speciale, in italiano e inglese, curato nei dettagli grafici e dal design coerente con quello del sito web che, su carta, fornisce informazioni concise sul progetto e sulle tematiche di cui si occupa (asteroidi e comete near-Earth, rifiuti spaziali, meteorologia spaziale, meteore e meteoriti). Ma, oltre ai contenuti testuali, propone esperienze interattive in realtà aumentata: l’app Sorvegliati Spaziali è disponibile per iOS e Android.. Combinando il mondo reale con elementi creati in computer grafica 3D, permette di creare eventi astronomici sovrapponendoli alla visuale reale dell’utente: per esempio l’esplosione di un asteroide in atmosfera, con tanto di boato e frammenti che arrivano ai nostri piedi, o un’aurora sopra la nostra testa. Sarà anche possibile scattare delle fotografie alle esperienze in AR con la fotocamera frontale del dispositivo mobile. Crediamo che la realtà aumentata abbia un grosso potenziale per comunicare la scienza in modo più coinvolgente, più accessibile e più tangibile, in particolare alle nuove generazioni, che oggigiorno hanno grosse aspettative dalla comunicazione digitale anche perché è un settore con molta competizione.
L’evento, patrocinato dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna e con la gestione amministrativa della Cooperativa Il Mosaico è allo stesso tempo un punto di arrivo per il lavoro compiuto in questi anni, ma anche un trampolino di lancio per nuovi contenuti e attività. Continuando a tenere sott’occhio i nostri “sorvegliati spaziali”.
scatto al termine dell’allestimento in Salaborsa
un momento del laboratorio didattico
prova dell’app in realtà aumentata
scatto durante la conferenza
[Fonte eduinaf.it]