Sorvegliati spaziali INAF

Spettacolare bolide Illumina i cieli della penisola iberica

Nella notte di sabato 18 maggio 2024, alle 22:46:50 UTC, i cieli della penisola iberica sono stati rischiarati da un bolide verde-azzurro, che ha illuminato a giorno il paesaggio per qualche istante e si è lasciato dietro una scia per diversi secondi, come si osserva nei numerosi video circolati sui social network e nelle riprese delle camere all-sky, analoghe al progetto Prisma.

Il meteoroide responsabile del fenomeno non è stato individuato prima dell’impatto dai sistemi di sorveglianza, mentre la sua esplosione in atmosfera è stata successivamente osservata sopra l’oceano Atlantico (precisamente a latitudine +41,0° N, longitudine 8,8° W), 25 km a sudovest della città portoghese di Porto.

Il bolide, con un diametro stimato dell’ordine del metro, è caduto verso il suolo muovendosi da sud-est verso nord-ovest alla velocità di 40,4 km/s su una traiettoria molto radente (solo 6,7° sulla superficie terrestre); questo spiega la lunga durata del fenomeno osservato. Il meteoroide si è poi disintegrato a un’altezza dal suolo di circa 75,3 km, rilasciando nell’atmosfera un’energia totale circa 3000 volte inferiore a quella dell’evento di Chelyabinsk.

Il radiante del bolide, cioè la zona del cielo da cui proveniva, si trova tra le costellazioni dello Scorpione e del Serpente (coordinate equatoriali: AR = 261,72°; Dec = -29,37° (J2000) ).

L’orbita ricavata da Albino Carbognani, astronomo in forze all’Istituto Nazionale di Astrofisica e al progetto Sorvegliati Spaziali, per l’oggetto progenitore suggerisce che si sia trattato del frammento di una piccola cometa near-Earth appartenente alla famiglia di Giove.

Questo significa che molto probabilmente il frammento si è vaporizzato del tutto in atmosfera, a causa della fragilità tipica del materiale che compone le comete, rendendo improbabile che qualche residuo sia giunto al suolo.  Ricordiamo infatti che tutte le meteoriti note sono di origine asteroidale.
Nel caso, comunque, le eventuali meteoriti non sarebbero recuperabili, poiché finite nell’oceano Atlantico. Peccato.

 

Crediti video: Meteo Trás os Montes – Portugal