Anche la Cina punta a una missione di difesa planetaria

In uno studio pubblicato lo scorso giugno nella rivista Journal of Deep Space Exploration, è stata proposta una missione di deviazione di un asteroide con impattore cinetico nel contesto del programma di difesa planetaria cinese.

La missione proposta prevede l’invio entro il 2030 di due veicoli spaziali verso un asteroide di circa 30 m di diametro: inizialmente giungerà una sonda osservatrice che studierà l’asteroide bersaglio dai 3 ai 6 mesi prima dell’arrivo dell’altro satellite, che condurrà il test di deviazione per impatto. Il risultato dell’impatto sarà poi studiato dalla sonda osservatrice nei 6-12 mesi successivi, insieme ad osservazioni da terra.

L’asteroide bersaglio proposto nello studio è 2015 XF261, un NEA tipo Aten con un periodo orbitale  intorno al Sole di circa 359.9 giorni scoperto l’8 dicembre 2015 dal telescopio Pan-STARRS e con diametro stimato di circa 35.5 m. Stima incerta a causa delle scarse informazioni disponibili sulle sue proprietà materiali, che ne fanno oscillare la dimensione tra 24 m (se albedo 0.3) e 84 m (se albedo 0.025).

Quella illustrata non è la prima missione di di difesa planetaria proposta dalla Cina, poiché nel 2023 l’Agenzia Spaziale Cinese (CNSA) aveva annunciato altri possibili obiettivi per una missione test da svolgere già nel 2026, l’asteroide 2020 PN1 e l’asteroide 2019 VL5, ma sembra che l’obiettivo sia cambiato a favore di 2015 XF261 poiché avrà diversi avvicinamenti alla Terra nei prossimi anni. La scelta definitiva del bersaglio, un asteroide NEA di circa 30 m di diametro, dipenderà comunque dalla finestra di lancio della missione.

La missione cinese proposta è simile a quanto in corso nella missione Asteroid Impact & Deflection Assessment (AIDA), collaborazione di NASA ed ESA che ha portato la sonda NASA Double Asteroid Redirection Test (DART) ad impattare il 26 settembre 2022 con Dimorphos, asteroide satellite dell’asteroide Didymos. L’impatto, che ha cambiato l’orbita di Dimorphos, è stato osservato da terra e in loco dal satellite LICIACube dell’ASI.

La sonda Hera dell’ESA, che partirà il prossimo ottobre insieme ai cubesat Juventas e Milani, arriverà ad orbitare per 6 mesi intorno a Didymos e Dimorphos nel 2026, per studiare la composizione, la struttura interna e le proprietà fisiche del sistema binario.

Rappresentazione artistica di un asteroide che si avvicina alla Terra (Crediti: NASA/Robert Lea)