Il mese di ottobre si apre con la possibilità di osservare un PHA molto speciale: l’asteroide (65803) Didymos.
Come è ben noto, lo scorso 26 settembre alle 23:16 UT, la sonda DART della NASA ha colpito il satellite di Didymos, Dimorphos, per il primo test di deflessione orbitale con impattatore cinetico della storia.
Il 4 ottobre alle 09:48 UT Didymos, che ha un diametro di circa 800 metri, si troverà alla minima distanza di 10,6 milioni di km dalla Terra e potrà essere tranquillamente osservato anche con piccoli telescopi, visto che raggiungerà la magnitudine apparente +14,9. L’asteroide sarà osservabile nella seconda parte della notte verso l’alba. Anche se non raggiungerà una grande altezza sull’orizzonte per via della declinazione fortemente negativa (circa -25°), vale la pena osservare questo PHA, oramai passato alla storia dell’astronautica.
Il secondo NEA che vi segnaliamo questo mese è (422787) 2001 WS1, che il 17 ottobre alle 12:34 UT passerà a 16,5 milioni di km da noi. Si tratta di un asteroide di circa 1-2 km di diametro scoperto il 17 novembre 2001 dal progetto LINEAR di Socorro.
Anche se è stato scoperto da più di vent’anni di questo NEA non si conosce niente, nemmeno il periodo di rotazione.
L’asteroide potrà essere osservato in prima serata nel periodo attorno alla minima distanza, bello alto sull’orizzonte, con una magnitudine apparente di +15,1 un valore che lo renderà accessibile per la fotometria anche con piccoli telescopi: occasione da non perdere.
L’ultimo asteroide del mese è 2022 RB5, un NEA di tipo Apollo che il 22 ottobre alle 08:50 UT passerà a circa 5 milioni di km dalla Terra.
Si tratta di un oggetto recentemente scoperto con un diametro stimato di circa 100 metri, grosso modo il limite che demarca gli eventi esplosivi in atmosfera di tipo Tunguska da quelli con la formazione di un cratere da impatto.
Questa tipologia di asteroidi sono molto elusivi perché di piccole dimensioni, ma sono fra i più numerosi.
Dal punto di vista osservativo conviene iniziare a seguire 2022 RB5 qualche giorno prima del 22: sarà di magnitudine apparente +17,6 e visibile nelle prime ore del mattino.
Questo accade perché l’osservazione precoce permetterà di vedere la faccia illuminata dal Sole dell’asteroide, mentre alla minima distanza la visione sarà “di scorcio” e la parte illuminata visibile da terra sarà inferiore, con il risultato di un asteroide più debole.
Questa rubrica è dedicata ai lettori curiosi – o ai gruppi di astrofili – che vogliano cimentarsi in prima persona nel riprendere gli asteroidi Near-Earth più luminosi che saranno alla minima distanza dalla Terra nell’arco del mese.
Si tratta sempre di asteroidi invisibili a occhio nudo: per poterli riprendere è necessario usare almeno un piccolo telescopio a puntamento computerizzato da 15-20 cm di diametro abbinato a una camera CCD/CMOS e a un cielo buio.
Le coordinate celesti per il puntamento dello strumento sono reperibili sul sito web del Minor Planet Center. Per ottenere le effemeridi è necessario inserire il numero o la sigla alfanumerica che caratterizza l’asteroide, la data, e infine latitudine, longitudine e quota del sito di osservazione.
Tutti i bollettini Appuntamento con l’asteroide sono consultabili qui.