Da poche settimane è disponibile sul Web un nuovo simulatore interattivo in grado di mostrare i danni e le conseguenze dell’impatto di un asteroide Near-Earth: Asteroid Launcher.
Questo tool è stato sviluppato da Neal Agarwal – uno sviluppatore software autodidatta con una passione per la codifica creativa – e consente di scegliere tra diversi tipi di asteroidi (rocciosi, metallici, carbonacei), oppure comete e di regolarne alcune parametri quali: le dimensioni, la velocità d’impatto, l’angolo di caduta e la posizione sulla superficie terrestre.
Per la cartografia terrestre, Asteroid Launcher utilizza le Apple Maps, così è possibile cercare il luogo su cui fare cadere l’asteroide e regolare i vari cursori per scegliere i parametri della simulazione.
L’interfaccia utente del simulatore mostra non solo il cratere lasciato alle spalle, ma anche le conseguenze dannose dello shock prodotto dall’impatto: dal suono, al vento, alle onde termiche e al terremoto.
Tra le cose più interessanti di Asteroid Launcher ci sono i suoi livelli di visualizzazione: dopo l’impatto con l’asteroide si può scorrere un elenco di statistiche e la visualizzazione della mappa si aggiorna man mano che si procede.
La cosa migliore per capire il funzionamento di Asteroid Launcher è provarlo. La grafica accattivante e la semplicità d’uso ne fanno un buon laboratorio virtuale per capire le conseguenze di un impatto asteroidale o cometario.
Ecco alcuni suggerimenti per la simulazione d’impatti famosi.
Si può iniziare considerando il piccolo asteroide che ha causato l’evento di Chelyabinsk del 15 febbraio 2013. Immaginiamo che un oggetto del genere cada su una città italiana, che cosa accadrebbe?
Per simularlo bisogna scegliere un asteroide roccioso di circa 20 metri di diametro, un angolo d’inclinazione della traiettoria di circa 19 gradi e una velocità di circa 19 km/s.
Dopo Chelyabinsk non può mancare la famosa catastrofe di Tunguska del 30 giugno 1908: bisogna scegliere un asteroide roccioso di 50-60 metri di diametro, inclinazione della traiettoria di 45° e velocità d’impatto di 17 km/s.
Si vedrà come non ci sia la creazione di un cratere da impatto perché l’asteroide si disintegra in atmosfera diversi km prima di raggiungere il suolo.
Se si cambia la composizione dell’asteroide da roccioso a metallico le cose cambiano e si ottiene un cratere da impatto simile al Meteor Crater dell’Arizona.
Cosa si otterrebbe con una cometa di uguale diametro? Provate a simularlo.
Altro impatto che si può ricostruire è quello avvenuto 65 milioni di anni fa nel golfo del Messico che ha causato l’estinzione di massa che ha coinvolto i dinosauri e il 70% delle specie viventi all’epoca.
Qui i parametri sono: asteroide roccioso di 10 km di diametro, inclinazione di 45° e velocità di 20 km/s.
A seconda del luogo di caduta le conseguenze sono diverse: nel caso della caduta negli oceani, come è più probabile che avvenga considerato che ricoprono il 70% della superficie terrestre, si ha la formazione di onde di tsunami che possono devastare le coste e il cratere da impatto che si forma sul fondo è più piccolo rispetto a quello sulla terraferma perché una parte dell’energia cinetica dell’asteroide se ne va nello spostamento della massa d’acqua.
Per fare capire meglio la potenza dell’esplosione anche in pieno oceano si parla di alberi abbattuti e case distrutte, ma è una licenza poetica.
Ovviamente i risultati delle simulazioni degli impatti non sono casuali, dietro c’è la fisica e la matematica che descrive questi eventi.
Per chi volesse vedere il “dietro le quinte” di Asteroid Launcher, consigliamo la lettura dell’articolo (in inglese): Collins, Lynch, McAdam e Davison, 2017, “A numerical assessment of simple airblast models of impact airbursts“, Meteoritics and Planetary Science, 52, 1542-1560.
Prova Asteroid Launcher su neal.fun