DART e LICIACube: immagini ravvicinate che confermano l’efficacia della Difesa Planetaria

Le nuove analisi delle immagini scattate da LICIACube, il cubesat realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), con la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e parte della missione NASA DART (Double Asteroid Redirection Test), hanno offerto una conferma spettacolare del successo del primo test di difesa planetaria mai realizzato.

L’esperimento aveva come bersaglio Dimorphos, un piccolo asteroide di circa 160 metri di diametro, satellite naturale di Didymos, asteroide più grande di circa 780 metri. Insieme formano un sistema binario near-Earth, scelto come banco di prova ideale: la distanza relativamente contenuta e le dimensioni ridotte del corpo minore hanno permesso di testare in sicurezza la possibilità di deviare un’orbita, senza alcun rischio per il nostro pianeta.

Il 26 settembre 2022 la sonda DART si è schiantata contro Dimorphos. A bordo di DART aveva viaggiato anche LICIACube, che si è separato dalla sonda madre circa quindici giorni prima dell’impatto per seguire una traiettoria autonoma. Il suo compito era osservare da vicino le conseguenze della collisione: durante il passaggio, avvenuto a una distanza minima di circa 55 chilometri dal sistema, LICIACube ha immortalato con le sue camere le fasi immediatamente successive all’impatto.

Dopo aver analizzato le immagini di LICIACube, scattate da una distanza minima di circa 85 chilometri, il team,  tra cui scienziate e scienziati dell’INAF,  ha riferito il 21 agosto sul Planetary Science Journal che circa 16 milioni di chilogrammi di polvere e rocce sono stati espulsi dall’asteroide a seguito dell’impatto, una massa 30.000 volte superiore a quella della sonda stessa, pur rappresentando meno dello 0,5% della massa totale del corpo celeste.
Queste immagini hanno permesso di affinare le stime precedenti basate su dati provenienti da osservazioni terrestri e spaziali:

La nube di detriti ha agito come una sorta di propulsione aggiuntiva, amplificando l’effetto dell’impatto e riducendo di 33 minuti il periodo orbitale di Dimorphos attorno al suo corpo principale, Didymos.

Le osservazioni di LICIACube, insieme ai dati raccolti dai telescopi terrestri e spaziali, segnano un traguardo fondamentale: la protezione della Terra da potenziali impatti asteroidali non è più solo teoria, ma un’opzione concreta e dimostrata.