Se consultate il nostro bollettino solare quotidiano, potrete verificare che, dopo alcuni giorni di bassa produzione di brillamenti, il 9 dicembre è stato un giorno in cui il Sole ce ne ha regalati una ventina, tutti a raggi X di classe C (ndr l’informazione è registrata nel bollettino del 10 dicembre).
Ma non solo. In quella stessa data è stato registrato un evento mai osservato finora.
Il Sole ha infatti rilasciato nello Spazio il flusso di plasma più collimato mai registrato: 50 mila km di larghezza alla base e un’estensione di oltre 15 milioni di km nello Spazio.
I coronografi della sonda SOHO (NASA) l’hanno osservato allontanarsi dal lembo sud-occidentale del Sole il 9 dicembre scorso.
Flussi di plasma solare possono essere scolpiti e allungati dal vento solare ma solitamente possiedono una larghezza che va dalle dieci alle cento volte maggiore.
Inoltre, la peculiarità di questo getto di materiale solare nasce dal fatto che si tratta di un flusso molto veloce di plasma, dove si nota anche una serie di bolle in successione, accelerato in una struttura magnetica coronale a grande scala che ricorda un pennacchio coronale (in inglese coronal streamer).
“È ben noto che il vento solare lento è accelerato nei pennacchi coronali – afferma Mauro Messerotti fisico solare e senior advisor dell’Istituto Nazionale di Astrofisica per lo space weather e membro di INAF Sorvegliati Spaziali – esso si propaga lungo lo stelo del pennacchio per poi essere iniettato nel mezzo interplanetario, ma in questo caso si tratta di un’emissione di plasma più energetica e a impulsi, la cui origine si può imputare alla riconnessione magnetica alla base del pennacchio, dove il campo magnetico ha una struttura chiusa tipica di un pennacchio ad elmetto (helmet streamer)”.
Questo evento richiede quindi un modello fisico ad hoc, per cui al momento la fisica alla base rimane un mistero
Infine, nello stesso giorno, nell’emisfero meridionale del Sole è esploso un filamento magnetico.
Non è chiaro se, a seguito di esso, sia stata emessa un’eiezione di massa coronale.
In caso positivo, si tratterebbe di una debole emissione che potrebbe raggiungere la Terra e interagire con il campo magnetico terrestre domani 12 dicembre.
Guarda l’immagine animata del getto collimato registrata dalla sonda SOHO (NASA)
Guarda l’immagine animata dell’esplosione del filamento magnetico registrata dalla sonda SOHO (NASA)